Acquaponica: coltivazione con zero sprechi
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Dall'idea di quattro ragazzi è nato un nuovo modo di coltivare, con zero sprechi e in armonia con la natura
di Redazione E-Planet© Tgcom24
Cosa succede quando quattro giovani dalle idee innovative ripensano un settore tradizionale come l’agricoltura? Nascono aziende come The Circle, capaci di rivoluzionare il modo di produrre cibo.
Lavorare in modo competitivo e sostenibile si può e The Circle ne è l’esempio. 5000 mq di serra alle porte di Roma, il più grande impianto di acquaponica in Europa. Tecnologico ed eco-friendly, è in grado di coltivare tutto l’anno prodotti di altissima qualità, senza sprecare nulla.
Alla base di questa tecnica c’è l’unione tra acquacoltura e coltivazione di ortaggi fuori suolo. Ciò che rende The Circle un’azienda davvero particolare è il filo che connette l’allevamento di pesci alla coltivazione verticale di piccoli ortaggi ed erbe aromatiche. Un ingegnoso sistema di riciclo preleva l’acqua dalla vasca in cui i pesci sono allevati e la depura. Una volta filtrata, viene usata per irrigare le piante disposte in torri verticali interamente fuori suolo e brevettate dai fondatori di The Circle.
Grazie a queste tecnologie l’impianto diventa un ciclo chiuso, senza sprechi. L’acqua arriva dall’alto e le piantine assorbono solo quella necessaria. In un sistema tradizionale l’acqua in eccesso andrebbe sprecata, qui invece viene recuperata e rispedita alle piscine. Da lì il ciclo ricomincia.
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Un risparmio d’acqua del 90%. 135 litri per ogni kg di ortaggi coltivati. E non finisce qui. Bando a fertilizzanti o diserbanti, sono direttamente i pesci a fornire il concime con i loro escrementi. Un progetto che segue alla lettera l’abc dell’economia circolare. Dal recupero e dalla valorizzazione di uno scarto all’azzeramento delle emissioni, grazie all’uso di pannelli fotovoltaici per produrre tutta l’elettricità utile. Fino all’uso intelligente dello spazio.
La coltivazione verticale è sostenibile in tutti i sensi, anche per quanto riguarda il suolo. All’interno delle serre di The Circle si coltivano costantemente più di 25mila piante. È possibile perché nello spazio che nell’agricoltura tradizionale servirebbe per una sola insalata, se ne riescono a produrre dieci. E potrebbero essere anche di più, il solo limite è l’altezza.
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Risparmio di suolo, acqua e nutrienti. The Circle è un modello esportabile ovunque e capace di risolvere numerosi problemi, specialmente in Paesi con scarse risorse idriche.
Valerio, Simone, Thomas e Lorenzo credono in un futuro diverso. Un domani fatto di cibo sicuro e qualità, grazie a tecnologie più attente e processi meno usuranti, dal punto di vista ambientale e anche umano. Un esempio virtuoso della giovane economia italiana, che non è più un problema ma un valore aggiunto per l’ambiente.