Un’iniziativa che mette al centro la sostenibilità ambientale e sociale, dando rilievo al ruolo delle donne nel processo di transizione agroecologica e di rafforzamento della sicurezza alimentare
di Lorenzo CandottiL'Africa è un tema che non può più essere ignorato. Aiutare a costruire un futuro, deve essere l'obiettivo dell'Occidente. Un continente ricco di risorse e per questo sfruttato. Condizioni climatiche molto particolari che fanno i conti con il surriscaldamento globale. La scarsità di piogge impatta negativamente sull'agricoltura, finalizzata prettamente alla sussistenza.
In Burkina Faso, Paese situato nella parte occidentale, grazie alla ONG Mani Tese è nato un progetto che si propone di sostenere lo sviluppo inclusivo e sostenibile e la transizione “agroecologica”, mettendo al centro le donne nell’attività di produzione.
Come spiega Eugenio Attard, Responsabile Paese di Mani Tese in Burkina Faso: «è un progetto che si svolge nel comune di Koubri, un comune che definiamo periurbano, a una distanza di circa 40 km dalla capitale. Qui, nel villaggio di Poedogo Mani Tese sostiene un gruppo di agricoltrici formato da 70 donne, accompagnate dalla ONG in un processo di transizione agroecologica e di rafforzamento della sicurezza alimentare».
Lo scopo è quello di migliorare le condizioni di vita e la nutrizione delle famiglie del villaggio. Prodotti sani e nutrienti coltivati grazie alla realizzazione di barriere e canali, in modo da permettere una corretta distribuzione dell'acqua. Inoltre, grazie all'assorbimento durante la stagione delle piogge, sarà disponibile per irrigare nei periodi di secca. La siccità e l'aumentare della desertificazione rendono infatti i terreni sempre meno fertili. Infine, una volta ultimate le lavorazioni per la preparazione della terra, verranno fornite sementi biologiche, provenienti da produttori che adoperano tecniche naturali, oltre che attrezzi agricoli.
Un progetto di sostenibilità ambientale che crea sinergie positive tra l’attività agricola e l’ambiente circostante promuovendo la rigenerazione dei suoli, l’utilizzo di prodotti naturali, la coltivazione contemporanea tra diverse specie sia orticole sia arboree per promuovere la biodiversità.