Dalle analisi dei ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, del Parco Archeologico del Colosseo, dell’Università di Siena e dell'Accademia Nazionale dei Lincei emerge che le foglie delle piante hanno accumulato una miscela di emissioni di scarico, limitandone il deposito sui monumenti archeologici
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Gli alberi sono il miglior filtro per proteggere i beni culturali dall'inquinamento prodotto dal traffico delle auto: a indicarlo è uno studio italiano condotto a Roma, tra Palatino e Circo Massimo e pubblicato sulla rivista Science of the Total Environment.
I ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, del Parco Archeologico del Colosseo, dell’Università di Siena e dell'Accademia Nazionale dei Lincei, usando in particolare foglie e licheni come sensori naturali dell'inquinamento, come una sorta di filtri dei metalli pesanti presenti nell'aria, hanno analizzato le concentrazioni di inquinanti in base alla distanza e la posizione rispetto al passaggio delle auto così da poter guidare al meglio futuri interventi di tutela.
Le analisi condotte su foglie e licheni hanno dimostrato che nel corso del tempo le foglie hanno accumulato una miscela di emissioni di scarico e di frenatura, dipendente, nelle proporzioni, dai diversi tipi di regime di traffico, limitandone così il deposito sui beni archeologici. Uno dei dati emersi è che la quantità di particelle metalliche accumulate su licheni e foglie dipende unicamente dalla distanza longitudinale dalla strada, mentre invece la quota sul piano stradale (l'altezza a cui sono le foglie) è quasi completamente marginale. Informazioni che suggeriscono che per migliorare la protezione dall'inquinamento delle auto è necessario posizionare gli alberi il più vicino possibile alla sede stradale.
"Oltre a fornire nuovi dati per la ricerca scientifica, abbiamo potuto comprendere i livelli e l'andamento dell'inquinamento da particolato atmosferico nel nostro sito, analizzando peraltro l'efficacia delle barriere arbustive piantate sul Palatino nel 2020 per il contenimento delle polveri inquinanti", ha detto Alfonsina Russo, direttore del Parco archeologico del Colosseo.