Colture di alghe per fornire un raccolto di biocarburanti a basse emissioni di carbonio
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Da diversi anni ormai i carburanti che alimentano automobili, aerei a reazione, navi e grandi camion stanno cambiando e provengono sempre di più dal mais e da altre colture agricole. La rivoluzione in un’ottica di eco-sostenibilità è ormai imprescindibile per la salvaguardia del nostro pianeta. In California i ricercatori dell’USC Wrigley Institute for Environmental Studies, sull’isola di Santa Catalina, hanno guardato all'oceano per quello che potrebbe essere un raccolto di biocarburanti a basse emissioni di carbonio ancora migliore: le alghe laminarie.
Per aumentarne la crescita e produrne così una quantità quattro volte superiore rispetto ai processi naturali è stato realizzato un particolare dispositivo chiamato “ascensore per alghe” che supporta le alghe in mare aperto sollevandole e abbassandole a diverse profondità per fornire sia la luce solare in superficie sia l’accesso ai nutrienti presenti più in profondità.
Cindy Wilcox, co-fondatrice e presidente della Marine BioEnergy, stima che ci vorrebbe una porzione di oceano delle dimensioni dello Utah per produrre abbastanza biocarburante di alghe da sostituire il 10% del petrolio liquido consumato ogni anno negli Stati Uniti. Uno Utah occuperebbe solo lo 0,13% del totale dell'Oceano Pacifico e ridurrebbe notevolmente le emissioni nette di anidride carbonica e la dipendenza del governo americano dal petrolio straniero.