Si chiama “Benvenuti a Milano” il murale realizzato da Alessandro Bandinu e inaugurato nei giorni scorsi a Lampugnano. L’opera unisce l’omaggio artistico, attraverso i ritratti di personaggi celebri e dei monumenti più iconici della città, alla funzione antismog
di Ronny MengoLa concentrazione media di biossido di azoto è di 47 μg/m3. Ben oltre gli standard indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nell’elenco pubblicato dall’Agenzia europea per l’Ambiente composto da 322 città, Milano occupa il posto 303, chiarendo che si va dalle più pulite alle più inquinate.
Traffico, riscaldamento, allevamenti intensivi, queste le principali cause di questa situazione disastrosa, che accomunano l’intera Pianura Padana. L’area, come sappiamo, più inquinata d’Europa.
Nell’ottica di migliorare la qualità dell’aria del capoluogo lombardo, ecco un’iniziativa che unisce arte e tecnologia in murales ecologici. Idea di WAU!, We Are Urban, organizzazione di volontariato che ha come obiettivo il miglioramento della qualità della vita attraverso interventi di riqualificazione della città, grazie al coinvolgimento attivo di coloro che la vivono.
Si chiama “Benvenuti a Milano” il murale realizzato da Alessandro Bandinu e inaugurato nei giorni scorsi a Lampugnano. L’opera unisce l’omaggio artistico, attraverso i ritratti di personaggi celebri e dei monumenti più iconici della città, alla funzione antismog. Il dipinto è infatti in grado di purificare l’aria circostante per l’88,8%. Il tutto grazie alle pittura Airlite, che a contatto con la luce trasforma agenti inquinanti come ossidi di azoto e zolfo, benzene, formaldeide e monossido di carbonio in molecole di sale. Nuova luce nel quartiere, che copre le scritte vandaliche o i vetri rotti, oltre a un effetto che è pari a quello di un bosco delle stesse dimensioni della parete, fra il Castello Sforzesco, Alessandro Manzoni e lo stadio di San Siro.
È solo l’ultima iniziativa firmata da WAU!, dopo il murale di Viale De Gasperi, che equivale a venti alberi in grado di abbattere i livelli di inquinamento della zona. "Un bosco invisibile" è infatti il titolo del progetto messo in campo dall’associazione di volontariato. Perché salvare il Pianeta significa anche avere cura degli spazi che viviamo ogni giorno.