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Cervino, si sciolgono i ghiacciai e cambiano i confini tra Italia e Svizzera

La climatologa Serena Giacomin: "La fusione di un ghiacciaio alpino è un segnale del riscaldamento globale"

01 Ott 2024 - 15:29

Il confine naturale che delimita l'Italia e la Svizzera è cambiato. Lo spartiacque formato dal crinale dei ghiacciai, dei nevai e dalle nevi perenni si è spostato. La causa? Lo scioglimento dei ghiacciai. "Questi elementi naturali evolvono e ridefiniscono il confine nazionale quando questo viene determinato in modo dinamico", si legge in un comunicato diramato i giorni passati dall'amministrazione federale.

Il Consiglio federale elvetico ha approvato le nuove linee di confine tra Italia e Svizzera nella zona del Cervino, oltre che quelle tra Francia e Svizzera nell'area di Ginevra. In questo modo la linea di demarcazione verrebbe spostata anche di dieci metri, ma gli impianti di risalita rimarrebbero negli attuali Paesi. 

I confini

 Il rifugio italiano Guide del Cervino resterà nel Comune valdostano di Valtournenche (che comprende la frazione di Breuil-Cervinia). In questo modo non si avrà più il timore come negli anni passati di dividere in due il bivacco. La struttura si trova a margine del Plateau Rosa, il famoso ghiacciaio svizzero dove è possibile sciare durante tutto l'anno ed è collegato agli impianti di Cervinia. La linea di demarcazione a Sud sarà segnata dalla Gobba di Rollin, mentre a Est il limite passerà sulla Testa Grigia, dove arriva la teleferica per metà italiana e per metà svizzera.

La convenzione

 I procedimenti per la rettifica dei confini tra Italia e Svizzera però sono ancora lunghi nonostante ci sia una reciproca volontà dei Paesi di raggiungere un accordo. Al momento in Italia sono in corso lavori per l'approvazione della firma della convenzione che sposterebbe la linea di demarcazione in conformità con gli interessi economici delle parti. 

La fusione dei ghiacciai

"Il fatto che un ghiacciaio alpino vada in fusione è un segnale del riscaldamento globale", afferma la climatologa Serena Giacomin, e continua "si tratta di una zona vulnerabile e questo processo ha diverse conseguenze anche sulla biodiversità". Si parla infatti di "alpi calde" quando le temperature che si registrano vanno al di là della norma climatica e quindi vanno a cambiarne l'equilibrio. I ghiacciai si stanno frammentando e stanno diminuendo in termini di estensione. "La tendenza di fusione di ghiacciai riguarda tutta la zona alpina ed è un processo che porterebbe conseguenze su tutta la scala territoriale" aggiunge Giacomin, che sottolinea anche come i ghiacciai rappresentino un'importante fonte di acqua: la loro mancanza ha conseguenze che si riflettono non solo sulla potenziale mancanza di approvvigionamento, ma anche sulle attività agricole. "Per gli Stati questi aspetti sono estremamente importanti dal punto di vista economico e sociale", conclude Giacomin. 

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