Carenza di materie prime e rincari da record: a causa del cambiamento climatico la filiera del cacao è sempre più in difficoltà
di Redazione E-Planet© Unsplash
Al posto delle uova, questa Pasqua, andremo a caccia di un vero tesoro. Non certo per la difficoltà, ma piuttosto per il valore del bottino.
Il cacao è infatti al centro di una vera e propria crisi che ha fatto schizzare il suo valore alle stelle. L’ingrediente principale di questa ricetta amara è – tanto per cambiare – il cambiamento climatico, che ha messo in ginocchio i principali produttori mondiali: Ghana, Costa d’Avorio, Camerun e Nigeria.
Condizioni meteorologiche estreme, con forti piogge alternate a periodi di siccità, stanno mettendo in difficoltà i piccoli produttori dell’Africa occidentale, che non riescono a soddisfare la domanda sempre forte di cacao. Effetti climatici estremi che provocano anche l’insorgere di malattie che colpiscono le piantagioni.
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Ad esempio, gli agricoltori di Ghana e Costa d’Avorio – che da soli producono circa il 60% del prodotto - hanno prima dovuto fronteggiare un periodo eccessivamente piovoso, che ha provocato la diffusione di una malattia fungina, e poi un periodo secco. A simili condizioni si sommano problemi economici legati alle infrastrutture in pessimo stato e alla mancanza di mezzi dei produttori indipendenti che così non riescono a investire.
Ma aggiungiamo altri ingredienti. Come l’uso dei pesticidi e dei fertilizzanti, dannosi per l’ambiente e per la salute degli stessi lavoratori. La deforestazione per far spazio a nuove piantagioni. I rincari nei costi di trasporto ed energia della materia prima. Tutto questo porta ad un aumento consistente del costo dei semi, che mette a dura prova le aziende che li trasformano in prodotti finiti come il burro di cacao.
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Il risultato? Piuttosto salato, proprio come il prezzo finale del cioccolato, che non accenna a scendere. Dal primo gennaio 2024 il rincaro è stato del 40% e il prezzo di una tonnellata di cacao ha superato i 5.500 dollari. Un record assoluto.
Una Pasqua più cara quindi. E se vogliamo salvare le prossime, bisognerà ripensare l’intera catena di produzione. Una collaborazione internazionale tra governi e produttori per affrontare le sfide che il clima ci mette davanti, ambientali e anche sociali.
Se non vogliamo che insieme al Pianeta si sciolga anche il cioccolato, ci conviene agire il prima possibile.