Cresce la sensibilità dei turisti verso il rispetto della natura: si scelgono strutture ricettive sostenibili, cibi a km zero, biologici o una dieta mediterranea
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Le vacanze green sono sempre più diffuse: le sceglie un italiano su quattro (25%). Il trend è spinto dalla crescente sensibilità verso il rispetto dell'ambiente e la necessità di ridurre il consumo energetico, puntando a tavola sul km zero, sulla dieta mediterranea e sul biologico, ma anche scegliendo strutture ricettive green. È quanto emerge dal rapporto di Coldiretti e Noto Sondaggi.
La campagna è diventata così centrale per le vacanze green, forte dell'affermazione ormai consolidata dell'agriturismo ma anche del crescente appeal di fenomeni come l'enoturismo, il birraturismo o l'oleoturismo. Secondo l'analisi Coldiretti su dati Istat, in Italia sono 25849 le aziende agrituristiche quasi il doppio del 2014 (+84%) mentre il valore della produzione agrituristica è salito a 1,5 miliardi di euro grazie a 15,5 milioni di presenze nel 2023, di queste ben il 58% composto da agrituristi stranieri. La durata media della permanenza nelle strutture in generale è di 3,8 giorni, con differenza tra gli stranieri (4,6) e gli italiani (3,1).
Un boom legato anche a una crescente consapevolezza sugli impatti negativi del turismo sull'ambiente che, secondo gli italiani, vedono ai primi tre posti cementificazione e la speculazione edilizia (54%), l'inquinamento (20%) e l'iper-affollamento in alcuni periodi (18%). Tali preoccupazioni evidenziano la necessità di una maggiore pianificazione e regolamentazione, a fronte della crescente domanda di viaggi più sostenibili.
"I dati confermano che l'agricoltura italiana gioca un ruolo da protagonista nella lotta al cambiamento climatico nella percezione degli italiani come nella realtà, e ciò vale anche per un settore cardine della nostra economia come quello turistico dove la vacanza in campagna è diventata ormai il simbolo delle ferie sostenibili. Non è un caso che la spesa per mangiare rappresenti la prima voce del budget di chi trascorre le vacanze nel Belpaese, oltre che il principale motore, con una considerazione che accomuna ormai italiani e stranieri", sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
Un altro fenomeno emergente è il "turismo delle radici", che interessa circa il 60% degli italiani. Questo tipo di turismo, legato alla riscoperta delle proprie origini familiari, è particolarmente rilevante per contrastare lo spopolamento dei territori meno urbanizzati, offrendo al contempo opportunità di sviluppo locale.
Lo studio evidenzia che se la percentuale dei turisti italiani che scelgono le ferie sostenibili è praticamente raddoppiata nello spazio degli ultimi dieci anni (dal 12% al 25%), cresce anche la sensibilità verso i singoli aspetti della vacanza: quasi sei italiani su 10 (59%) dichiarano di porre attenzione a fare scelte che non danneggino l'ambiente al momento di pianificare la vacanza, dalla meta al mezzo di spostamento, fino al tipo di struttura da prenotare.
Gli analisti sottolineano che tra i servizi offerti, la presenza di menù a km zero e a base di prodotti bio è indicata come la prima caratteristica a qualificare il rispetto dell'ambiente di una struttura ricettiva, davanti al riciclo dei rifiuti. La ricerca rileva che al ristorante le specialità locali e biologiche godono di una maggiore popolarità rispetto ai menù vegetariani e vegani, che continuano a rappresentare una nicchia di mercato con la maggioranza dei consumatori che non considera questi ultimi fattori determinanti nella scelta di un locale dove mangiare.
La Coldiretti sottolinea poi che il cibo e i prodotti enogastronomici italiani continuano a essere considerati un pilastro del turismo nazionale con il 95% dei cittadini che li reputa fondamentali per attrarre turisti. Ma la scelta del cibo è importante anche nella lotta al cambiamento climatico come dimostra il fatto che il 70% è favorevole al consumo di cibi a km zero e il 73% preferisce seguire i principi della dieta mediterranea, considerata la più sostenibile e salutare.