Risparmio in manutenzione, velocit� di ricarica e accesso ad aree protette. Ma niente incentivi
La diffusione dei motori elettrici non sta avvenendo solo nell'automotive, anche il settore delle barche elettriche è in continua espansione: niente rumore, niente odori strani, meno manutenzione e, in alcuni casi, pure l'accesso ad aree protette. Visto che è un mercato ancora in evoluzione ecco dieci cose da sapere suggerite da vaielettrico.it se avete intenzione di comprare e guidare un'imbarcazione a propulsione elettrica.
1) INCENTIVI: partiamo dalle note dolenti visto che al momento non sono previste agevolazioni per l'acquisto di un'imbarcazione elettrica o anche solo di un motore elettrico
2) PREZZI: come per qualsiasi tipo di mezzo di trasporto, dipende da cosa si cerca. Si parte da 10-15mila euro per una barca di pochi metri pensata per acque interne, come i laghi. Salendo sui 6 metri si possono toccare i 30-40mila euro fino ad arrivare ai 200mila euro.
3) CONVERSIONE DI UNA VECCHIA BARCA: vista la mancanza di incentivi, è un'opzione da valutare. Acquistando un motore elettrico da 3 cavalli con relativa batteria si può arrivare a spendere 6.000 euro, l'ideale per piccole esigenze. Salendo di livello, si toccano i 15.000 euro per una barca familiare di 10 metri. Per avere prestazione più ad ampio raggio bisogna aggiungere una decina di migliaia di euro in più. L'uso professionale, motori da 80 cavalli, sfonda tranquillamente i 30-40.000 euro.
4) ORMEGGIO: la scarsa diffusione di imbarcazioni elettriche non ha ancora creato una regolamentazione in tal senso ma ci sono casi virtuosi come quello nell'Area Marina Protetta di Portofino dove il 10% degli ormeggi è riservato alle barche a emissioni zero con costo gratuito.
5) MANUTENZIONE: è semplificata, come per le automobili. Non essendoci ingranaggi, liquidi, pompe si riducono tempi e costi per la manutenzione. Particolare attenzione però deve andare al contatto con acqua salata, il consiglio è quindi di sciacquare sempre il motore elettrico con acqua dolce. Altri piccoli accorgimenti: quando non usato, coprirlo con un telo in un luogo asciutto e scollegare l'alimentazione.
6) RISPARMIO: chiudiamo il capitolo costi cercando di capire quanto effettivamente faccia risparmiare un'imbarcazione elettrica. Contando la manutenzione semplificata, la possibilità di ormeggi gratuiti e un pieno da meno di un euro (prendendo come esempio un motore elettrico di 4kw per una barca di 7 metri) il risparmio è considerevole con un uso costante e professionale.
7) RICARICA: le infrastrutture sono sostanzialmente già disponibili visto che in fase di ormeggio è generalmente prevista una presa elettrica. Il discorso però va approfondito: in caso di batterie e power unit importanti servono colonnine specifiche ancora poco diffuse. Come per il settore auto, serve attendere una diffusione più capillare.
8) PRODURRE ENERGIA: interessante la possibilità di installare pannelli solari sulla superficie dell'imbarcazione, senza contare l'opzione "pala eolica" e l'autoproduzione di energia elettrica tramite l'elica che funge da dinamo quando si naviga a vela.
9) VELOCITÀ E AUTONOMIA: Jaguar Vector Racing V20E ha toccato i 142 km/h ma, parlando di barche di serie, il record è di SAY29 Electric che supera i 92 km/h. Con velocità di crociera più bassa si può arrivare ad 8/10 ore di autonomia.
10) NAVIGAZIONE IN AREE PROTETTE: alcune Aree Marine Protette ammettono la navigazione per tender di lusso esclusivamente elettrici. In Italia un esempio a Manerba dove si naviga solo in elettrico.