La scelta elettrica per mantenere bassi i livelli di inquinamento ed evitare assembramenti sui mezzi pubblici
Inizia la fase 2 dell’emergenza coronavirus e sotto la lente c’è (anche) il capitolo spostamenti in città. Da un lato il pesante legame tra inquinamento atmosferico e Covid-19, con la conseguente importanza cruciale di mantenere bassi i livelli di biossido d’azoto (nettamente scesi) ora che gradualmente si ripartirà. Dall’altra la necessità di cambiare il nostro modo di pensare ai trasporti pubblici, impensabili da approcciare come prima della pandemia. Alcune società di noleggio di auto elettriche, per affrontare il periodo di crisi, stanno progettando di passare dal car-sharing quotidiano al noleggio a lungo termine, che potrebbe andare da un mese a un anno. Il tutto per due motivi: evitare la paura di salire su una macchina appena usata da qualc’un altro, con tutti i dubbi igienici legati al rischio di contagio, e incentivare la mobilità sostenibile senza il peso economico dell’acquisto di un’auto.
Mobilità elettrica che sarà ancora più strategica in queste fasi di riavvicinamento alla normalità, insieme a iniziative di smart mobility come potrebbero essere quelle legate alle e-bike o ai monopattini elettrici, mezzi a zero emissioni (per i quali sono previsti degli incentivi all’acquisto) che garantirebbero la salvaguardia della qualità dell’aria e lo snellimento dei trasporti pubblici.
Il tutto con l’inevitabile e urgente necessità di ampliare e migliorare piste ciclabili e infrastrutture, ma il momento storico potrebbe essere un’ottima occasione da non farsi sfuggire.