Proviamo a sintetizzare quali saranno i principali risvolti della rielezione del tycoon sulla crisi ambientale
di Redazione E-Planet© Getty
Il neoeletto Presidente degli Stati Uniti Donald Trump non ha mai nascosto il suo scetticismo nei confronti della crisi climatica, che in passato ha addirittura definitivo una “truffa”. Per questo oggi sono in tanti a temere che il suo nuovo mandato possa porre un freno alla transizione green degli States e avere un influsso negativo sulle politiche ambientali di tutto il mondo.
Le prime domande sorgono proprio a pochi giorni dall’apertura della Cop29 in Azerbaijan. Un grande tema, infatti, è la futura presenza degli USA all’interno dell’Accordo di Parigi, da cui lo stesso Trump aveva annunciato l’uscita del Paese nel 2017, durante il suo primo mandato. E viste le sue posizioni attuali, sembra che l’addio agli accordi potrebbe ripetersi.
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Non è un mistero che il tycoon voglia puntare sempre di più sui combustibili fossili e le esplorazioni petrolifere, come dimostra l’ormai celebre slogan “Drill, baby, drill”. L’industria petrolifera americana ha inoltre donato 75 milioni di dollari a favore della sua campagna presidenziale, e The Donald ha dichiarato di voler portare gli States a produrre petrolio e gas a “livelli mai visti prima”.
Del resto tra le promesse del Presidente c’è quella di annullare parti dell’Inflation Reduction Act, documento del 2022 con cui Biden aveva provato ad avviare un percorso di taglio delle emissioni del 40% entro il 2030.
È grande quindi il timore di una retromarcia sulla transizione ecologica ed energetica. A cui si unisce anche quello di un freno alle attività dei centri di ricerca su clima e ambiente, come ad esempio l’Environmental Protection Agency (EPA) e la Noaa, il grande centro studi su oceani e atmosfera.
Nonostante ciò, i singoli Stati saranno liberi di seguire le norme ambientali per quanto riguarda il loro territorio, come fece la California per seguire gli obiettivi degli Accordi di Parigi.
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Resta però il rischio che le politiche trumpiane possano influenzare il resto del mondo, in un momento in cui le conseguenze della crisi climatica sono sempre più evidenti, mentre le decisioni dei governi tardano ad arrivare.