otto voti per dire sì

"Fit for 55", oggi il Parlamento europeo vota il pacchetto sul clima: maggioranza Ursula rischia la spaccatura | Ecco cosa prevede il piano

Servono otto voti per dire sì e confermare l'ambizioso impegno della Commissione sul taglio delle emissioni del 55% entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica nel 2050

08 Giu 2022 - 13:01

Il Parlamento Ue si avvia a votare buona parte del pacchetto clima partorito dall'esecutivo europeo e, mai come in queste ore, a Strasburgo si respira un'aria tesissima. Servono otto voti per dire sì al piano "Fit for 55" e confermare l'ambizioso impegno della Commissione sul taglio delle emissioni del 55% entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica nel 2050. Otto voti dai quali, tuttavia, la maggioranza Ursula rischia di uscire nettamente spaccata.

Su due punti, in particolare, la maggioranza che sostiene la von der Leyen rischia di spaccarsi: lo stop alle vendite di auto e furgoni nuovi che emettono CO2 nel 2035 e il sistema Ets II, che tassa i trasporti su gomma e riscaldamento anche dei privati. 

Ecco in sintesi su che cosa voteranno gli europarlamentari

Nuovi standard di emissione CO2 per auto e furgoni - La proposta della Commissione europea prevede di ridurre del 100% le vendite di auto e furgoni nuovi che emettono CO2 nel 2035. In pratica è uno stop all'immissione in commercio di auto con motore a combustione interna. In commissione Ambiente l'Europarlamento ha avallato questo target, ma, in Aula, potrebbe passare un emendamento al testo che si ferma al 90% delle auto coinvolte dalla misura.

La "carbon tax" alle frontiere - Gli eurodeputati votano la loro posizione sul meccanismo che trasferirebbe il prezzo della CO2 applicato nell'Ue ad alcuni prodotti importati da Paesi con standard di emissione meno rigorosi. Sarebbe il primo sistema del genere nel mondo. Nella proposta originaria della Commissione europea e in quella dell'Europarlamento l'introduzione del sistema implica la riduzione graduale e l'eliminazione dei permessi CO2 gratuiti di cui beneficia l'industria Ue nell'ambito del sistema Ue-Ets. I gruppi politici sono divisi sui tempi di questo processo.

Riforma dell'Ets - Il Parlamento Ue vuole che il mercato della CO2, il sistema noto come Ets che copre le emissioni degli impianti industriali e il settore energetico, costituisca un incentivo più importante alla decarbonizzazione. Per questo la traiettoria di riduzione delle emissioni da parte dell'industria Ue dovrebbe essere più ripida. L'Eurocamera mira anche a creare un fondo per gli investimenti nell'innovazione per le imprese europee. Bruxelles punta anche all'estensione del sistema Ets al trasporto aereo e marittimo.

Il prezzo della CO2 su carburanti e riscaldamento - La Commissione ha proposto di creare un secondo mercato Ets, per dare un prezzo alla CO2 emessa da trasporti su gomma ed edifici. L'Ets 2 potrebbe avere ripercussioni sul prezzo dei carburanti alla pompa e del riscaldamento domestico. Parte dei ricavi del sistema andrebbero in un fondo sociale per il clima per aiutare le famiglie con maggiori difficoltà ad affrontare la transizione energetica. L'Europarlamento vuole limitare l'applicazione del nuovo sistema alle sole attività commerciali, riducendo di conseguenza il fondo sociale per il clima.

Target nazionali ed emissioni foreste e agricoltura - La Plenaria è chiamata ad avallare nuovi e più stringenti obiettivi di riduzione delle emissioni da agricoltura e trasporti per gli Stati membri, e proporrà un target più ambizioso per il sequestro della CO2 da parte di suoli agricoli e foreste.

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