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Il Mediterraneo si scalda più velocemente degli oceani globali e la temperatura dei nostri mari è aumentata di un grado rispetto a 50-60 anni fa. Per monitorare l’impatto del surriscaldamento sulla costa e sui suoi abitanti è nato il progetto “MedFever”, sostenuto da Enea, da MedSharks (associazione dedita allo studio e alla conservazione dell’ambiente mediterraneo) e da un gruppo di subacquei volontari. L’iniziativa ha previsto il posizionamento, circa un anno fa, di 67 sensori-termometro dai 5 ai 60 metri di profondità per controllare la temperatura del mar Tirreno.