Il meteorologo: "Il vortice polare si è scomposto, portando l'aria gelida verso latitudini più basse fino alla nostra Penisola"
"La massa di aria gelida che solitamente staziona al di sopra del circolo polare artico è di solito contenuta dal vortice polare. Accade a volte che questa massa si disunisca, si scomponga e che quindi quell'aria gelida venga trascinata al di fuori della sua normale sede verso più basse latitudini, in questo caso fino alla nostra penisola". Così il meteorologo Andrea Giuliacci spiega a Tgcom24 le ragioni che hanno portato a un brusco calo delle temperature su tutta l'Italia, con un clima tipicamente invernale.
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Dalla metà del mese in poi, la colonnina di mercurio è scesa con picchi anche di 20 gradi in alcune località. "Non è insolito che questo avvenga anche in questo periodo dell'anno ma non è certo una cosa frequente. In questi anni non era mai accaduto in maniera così significativa, con temperature da fine inverno. Questa situazione ci accompagnerà anche per la giornata di mercoledì, sono previste infatti nuove nevicate sulle Alpi al di sopra dei 1.200 metri e anche sull'Appennino centrale, fino all'Appenino campano. Le temperature rimarranno quindi piuttosto basse".
Il ponte del 25 Aprile potrebbe portare ancora qualche strascico di pioggia ma poi, secondo Giuliacci, dovrebbe tornare la primavera: "Da giovedì le cose cominceranno a cambiare, con temperature in risalita e piogge meno diffuse, meno insistenti e nella parte finale della settimana dovrebbe esserci già un miglioramento significativo con un clima più mite e valori nella norma tipici di fine aprile. Il tempo rimarrà però un po' instabile con improvvisi scrosci di pioggia al centro e al nord. Per la giornata di domenica centro e sud prevalentemente soleggiati.
Riguardo alle previsioni a lungo termine e sulle temperature che dobbiamo aspettarci in estate, "è probabile che sia calda e afosa come quella del 2023, che, tuttavia, non è stata un'estate da record come la precedente e come quella del 2003. Questo perché a causa del cambiamento climatico, ogni anno si raggiungono picchi molto elevati. C'è da dire però, che nel 2003 e nel 2022 venivamo da lunghi periodi di siccità su tutta l'Italia. Quest'anno siamo in una situazione diversa, soprattutto al nord e al centro. Perciò è facile prevedere che sarà un'estate con ondate di caldo intenso ma non da record".