sprechi senza fine

Giornata mondiale dell'acqua, la rete idrica italiana è un colabrodo: perso il 42% del flusso

Un italiano su dieci non è allacciato alla rete fognaria e il 28,7% delle famiglie non si fida a bere l'acqua del rubinetto

21 Mar 2025 - 13:29
  © Istockphoto

  © Istockphoto

In occasione della Giornata mondiale dell'acqua che si celebra ogni 22 marzo dal 1992, l'Istat ha diffuso un preoccupante quadro sulla gestione delle risorse idriche in Italia. Le perdite medie degli acquedotti italiani superano il 42%, un dato che evidenzia l'obsolescenza della rete di infrastrutture idriche nazionali.

La situazione non migliora sul fronte dei servizi fognari: circa 6 milioni e 600mila italiani (l'11,2% della popolazione) non sono allacciati alla rete fognaria pubblica. In 41 comuni italiani, dove risiedono 397mila persone, il servizio è completamente assente, con una concentrazione particolare in Sicilia, dove 26 comuni (pari al 6,7% della popolazione regionale) ne sono sprovvisti.

Gli sprechi di acqua

 L'Istat evidenzia importanti differenze nelle perdite idriche in base al modello di gestione. Nel 2022, nei Comuni con gestione in economia (dove il servizio è gestito direttamente dagli enti locali) le perdite hanno raggiunto il 45,5% del volume immesso in rete, un valore superiore di 3,1 punti percentuali rispetto alla media nazionale (42,4%). Al contrario, le gestioni specializzate hanno registrato perdite inferiori, pari al 41,9%, dimostrando una maggiore efficienza nella distribuzione dell'acqua potabile.

L'acqua comunale non convince

 Persiste anche una forte diffidenza dei cittadini verso l'acqua del rubinetto. Nel 2024, il 28,7% delle famiglie dichiara di non fidarsi a berla - percentuale stabile rispetto al 2023 ma in calo rispetto al 40,1% registrato nel 2002. Le differenze territoriali sono significative: nelle Isole la sfiducia raggiunge il 49,5%, mentre nel Nord-Est si attesta al 18,4%. A livello regionale, Sicilia (50%), Sardegna (48,2%) e Calabria (39,9%) mostrano i livelli più alti di diffidenza.

Il far-west delle fogne

 Il servizio fognario vede ancora 1.866 gestori diversi (265 in meno rispetto al 2020), con la stragrande maggioranza (90,6%) operanti in economia comunale. Nelle aree prive di fognatura pubblica, le acque reflue vengono generalmente gestite attraverso sistemi autonomi di smaltimento, come le vasche Imhoff private, soluzioni che però non garantiscono gli stessi standard di trattamento.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri