L’11 aprile si celebra uno dei più grandi alleati contro il cambiamento climatico, un’occasione per conoscerlo e tutelarlo
di Redazione E-Planet© Pexels
Il mare, l’oro blu, una delle risorse più preziose del Pianeta. Un valore non solo economico, ma soprattutto ambientale, in particolar modo per il nostro Paese.
Nel 2018 è stata istituita la Giornata Nazionale del Mare, un appuntamento che cade ogni 11 aprile, una ricorrenza che ha l’obiettivo di sensibilizzare sul rispetto del mare. Molto spesso, infatti, diamo per scontato il patrimonio marittimo italiano, senza sapere davvero come si compone.
In Italia sono state riconosciute 27 aree marine protette, a cui si aggiungono 2 parchi sommersi. In totale a essere tutelati sono circa 228.000 ettari di mare e 700.000 km di costa. Numeri che dimostrano l’attenzione verso questa risorsa, ma che sottolineano anche la sua fragilità. In queste aree attività come pesca e turismo dovrebbero essere almeno parzialmente limitate, per proteggerne la biodiversità e l’equilibrio dei loro ecosistemi.
L’Italia detiene anche un primato positivo. Il nostro Paese è responsabile dell’immagazzinamento di 13,2 tonnellate annue di “Blue Carbon”, il carbonio assorbito dai mari e dagli ecosistemi costieri. Il valore più alto tra i membri dell’UE nel Mar Mediterraneo.
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Un ruolo ambientale fondamentale per il futuro del Pianeta. Non è un caso che le Nazioni Unite abbiano proclamato per gli anni dal 2021 al 2030 il “Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile”. Un modo per valorizzare al meglio gli ecosistemi marini. Come è emerso dalla Commissione oceanografica intergovernativa dell’UNESCO, entro il 2025 ogni Paese dovrebbe adottare una gestione 100% sostenibile delle proprie acque nazionali, con azioni volte a ridurre le emissioni e la temperatura.
La Giornata Nazionale del Mare può essere l’occasione, per l’Italia, per raggiungere questi obiettivi e salvaguardare il proprio oro blu, uno dei più grandi alleati contro il cambiamento climatico.