L’élite di super ricchi mondiali (l’1% della popolazione globale) ha esaurito il proprio carbon budget di quest’anno, in appena 10 giorni
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Il cambiamento climatico è anche una questione di disuguaglianze.
A sottolinearlo ancora una volta è l’Oxfam, che in un’analisi ha svelato che l’élite di super ricchi mondiali (l’1% della popolazione globale) ha già esaurito il carbon budget a disposizione per il 2025.
Ma di cosa stiamo parlando? Per carbon budget intendiamo la quantità di CO2 che l’umanità può ancora emettere per avere una chance di contenere il riscaldamento globale entro gli 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali. Quindi, in altre parole, i miliardari hanno emesso la CO2 che avrebbero dovuto produrre in un anno in appena dieci giorni.
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Per rispettare gli accordi di Parigi, abbiamo a disposizione un totale di 17,8 gigatonnellate di CO2 all’anno. Calcolando che nel 2030 la popolazione arriverà a 8,5 miliardi, abbiamo a disposizione 2,1 tonnellate a testa all’anno. Peccato che quell’1% abbia però accesso a beni e attività dall’impatto ambientale devastante, con conseguenze che impattano soprattutto sulla parte più povera della popolazione globale.
Sempre secondo l’Oxfam, il 50% dell’umanità impiega circa 3 anni per esaurire la quota annuale di carbon budget. Tre anni contro dieci giorni, pagando allo stesso tempo il prezzo più alto della crisi climatica.
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La proposta dell’organizzazione è ovviamente quella di introdurre delle tassazioni sul reddito e sul patrimonio, accanto al divieto o ad imposte molto severe sui lussi più inquinanti, come i jet privati. Tutto questo dovrebbe poi essere affiancato da una più generale regolamentazione sulle aziende, per ridurre le emissioni.