Il Museo d’Orsay avvierà un’esposizione diffusa in tutta la Francia per riflettere sulla crisi climatica attraverso 100 celebri opere d’arte
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L’arte del passato che anticipa i cambiamenti di oggi. Una riflessione universale sul clima, attraverso dei dipinti. È quello che farà il Museo d’Orsay, con un’esposizione “diffusa” sul territorio francese.
La crisi climatica raccontata da 100 celebri tele, realizzate tra la metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. “100 Œuvres qui racontent le climat”, questo il nome del progetto, coinvolgerà 31 musei distribuiti in dodici regioni, a partire da marzo fino al prossimo luglio. Delle preziose testimonianze esposte proprio nei luoghi dove i soggetti rappresentati stanno subendo gli effetti del cambiamento climatico.
Monet, Courbet, Delacroix: sono solo alcuni degli artisti scelti in collaborazione con quattro scienziati, Valérie Masson-Delmotte, Emma Haziza, Luc Abbadie e Jean Jouzel.
Come ha spiegato Sylvain Amic, presidente del Museo d’Orsay: “Si tratta di opere che nel loro insieme aiuteranno a comprendere la crisi climatica, il che permetterà di far sorgere anche dei dibattiti a livello locale, poiché la scelta dei dipinti prestati è legata ai territori nei quali saranno accolti”.
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Il periodo a cui i quadri appartengono, poi, non è casuale. La metà dell’Ottocento segna infatti il periodo a partire dal quale sono partite in modo affidabile le registrazioni delle temperature. Inoltre, come ha sottolineato Servane Dargnies-de Vitry, dirigente del Museo d’Orsay e curatrice dell’operazione: “Proprio a metà dell’Ottocento, inoltre, l’umanità ha cominciato a bruciare fonti fossili e a generare un impatto inedito sul clima”.
Le opere d’arte non sono mai relegate al passato. Anche dopo secoli continuano a parlarci, in un dialogo che ci mostra un’altra prospettiva sulle cose. Nella speranza che il racconto sulla crisi climatica non debba proseguire a lungo nel futuro.