Secondo gli scienziati il lago è destinato a scomparire nei prossimi cinque anni
di Redazione E-Planet© Istockphoto
Il Great Salt Lake, uno dei laghi salati più grandi degli Stati Uniti, sta lentamente scomparendo. Un gruppo di 32 scienziati e ambientalisti americani, guidato dai ricercatori della Brigham Young University, ha pubblicato un rapporto che invita i legislatori dello Stato dello Utah a prendere delle misure di emergenza per salvare il Grande Lago Salato prima che si prosciughi completamente. L'enorme bacino lacustre ha perso infatti il 73% della sua acqua e il 60% della sua superficie: migliaia di miliardi di litri vengono infatti deviati per rifornire fattorie e abitazioni.
Secondo gli esperti, senza un drastico aumento dell’afflusso entro il 2024, il lago che si affaccia sull’iconica Salt Lake City è destinato a scomparire nei prossimi cinque anni causando di conseguenza danni immensi all’ambiente, alla salute pubblica e all’economia stessa dello Stato.
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Nel giro di pochi anni il calo dei livelli del lago potrebbe rendere impossibile l'estrazione di magnesio, litio e altri minerali, mentre la polvere proveniente dal fondale esposto potrebbe danneggiare ulteriormente i raccolti e causare uno scioglimento più rapido della neve, provocando perdite economiche diffuse per le industrie agricole e turistiche dello Utah. Infine, a meno che non vengano prese misure drastiche per ridurre il consumo di acqua, milioni di persone saranno esposte alla polvere tossica contenuta nel fondale del bacino in via di prosciugamento che possono esacerbare le condizioni respiratorie, le malattie cardiache e polmonari, e potrebbero aumentare anche il rischio di cancro dei residenti. Per salvare il bacino, il dossier suggerisce che potrebbero essere necessarie riduzioni del 30-50% nell'uso dell'acqua.
"È onestamente sbalorditivo e totalmente disarmante vedere quanta parte del lago è scomparsa. Il lago è per lo più un letto lacustre in questo momento. Abbiamo davvero bisogno di aumentare la velocità della nostra risposta e anche aumentare la nostra ambizione riguardo a quanta acqua restituiamo al lago", ha affermato Ben Abbott, ecologo della Brigham Young University e uno degli autori principali del rapporto.