NEL GOLFO DI NAPOLI

Il Parco sommerso di Baia: modello di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale subacqueo

Il primo sito sommerso italiano a ricevere il riconoscimento UNESCO come “buona pratica” per la conservazione del patrimonio culturale subacqueo

di Redazione E-Planet
26 Set 2023 - 14:03
 © Sito ufficiale

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Nella riunione degli Stati Membri della Convenzione UNESCO 2001 per la protezione del patrimonio culturale subacqueo, tenuta lo scorso giugno nella sede di Parigi, il sito italiano è stato riconosciuto tra le “buone pratiche” mondiali, come modello, non solo di tutela, ma anche di gestione e valorizzazione di un patrimonio così particolare come sono i resti sommersi di età romana conservati tra Baia e Pozzuoli. La candidatura è stata coordinata dall’Ufficio UNESCO del Segretariato generale del Ministero della cultura, con l’importante supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nonché della Rappresentanza permanente d’Italia presso l’UNESCO. “Lo splendido risultato raggiunto - dichiara il Direttore generale Musei, Massimo Osanna - è frutto del lavoro svolto dal Parco archeologico dei Campi Flegrei e della proficua collaborazione con i numerosi operatori che svolgono quotidianamente attività nell’area accompagnando i visitatori alla scoperta di questo paesaggio unico al mondo”.

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Il Parco archeologico dei Campi Flegrei, che dal 2016 gestisce il Parco sommerso di Baia, è impegnato in numerose attività di ricerca e conservazione, in particolare per studiare e preservare i numerosissimi mosaici che il sito conserva e che attirano sempre maggiore interesse da parte del pubblico. “Il Parco sommerso di Baia è un formidabile palinsesto di memoria – afferma Fabio Pagano, direttore del Parco archeologico dei Campi Flegrei - una palestra di sperimentazione di metodi e tecniche, un luogo di valorizzazione integrata e innovativa, il teatro di un’esperienza unica per un pubblico sempre più vasto. Il riconoscimento UNESCO gratifica il nostro lavoro quotidiano, onora la storia di tutela, ricerca e valorizzazione condotta negli ultimi 20 anni e ci sprona ad andare avanti nel percorso tracciato”.

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