Nel bacino artificiale della Cava Germanaire si sta sperimentando il primo modello di parco solare galleggiante più grande d'Italia
di Redazione E-Planet© Pixabay
Dopo la Norvegia e il Portogallo, solo per citarne alcuni, anche l’Italia avrà il suo impianto fotovoltaico galleggiante. Tra Carignano e Carmagnola, nel Torinese, sarà infatti installato nel bacino artificiale della Cava Germanaire il primo parco solare flottante italiano.
Il progetto piemontese nasce dall’idea di Federico Sandrone e Dario Costanzo, due ingegneri del Politecnico di Torino che per celebrare i 10 anni dalla fondazione della loro società, Coesa, hanno proposto questa soluzione green per la transizione ecologica. L'impianto, una volta messo a termine, consentirà di ridurre le emissioni d'inquinanti, con un risparmio di 3.500 tonnellate di CO2 all'anno. Gli impianti fotovoltaici flottanti rappresentano l’ultima frontiera per la produzione di energia rinnovabile. Galleggiando sopra superfici idriche inutilizzate forniscono infatti un importante contribuito per la transizione energetica dell’Unione Europea. Questi parchi galleggianti offrono numerosi vantaggi come, ad esempio, la riduzione a zero del consumo di suolo e l’abbassamento al minimo dell’evaporazione dell’acqua, fondamentale per le regioni d’Europa più meridionali; l’acqua, infatti, fungendo da dissipatore di calore raffredda le celle e ne migliora la resa energetica. "Stiamo studiando anche la fauna per fare in modo che l'impianto non interferisca con l'ambiente: i pannelli saranno tenuti a oltre 50 metri dalle rive, dove nidificano gli uccelli, e le loro file saranno distanziate di cinque metri, in modo da non creare ombre dannose per l'ecosistema del lago. Il bacino è di 25 ettari e noi ne copriremo 10, quindi avremo 100 mila metri quadrati di pannelli solari con una copertura discontinua. Li posizioneremo al centro dello specchio d'acqua, dove la profondità è maggiore: 50 metri. Ed è dimostrato che nei bacini chiusi la luce non arriva sotto i dieci metri" spiega Federico Sandrone, A.D. Coesa.