L'antica vigna del Parco archeologico del Colosseo
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Il recupero dell’antica vigna sul Colle Palatino
di Lorenzo Candotti© Tgcom24
Decantato in opere e poemi fin dall’antichità come il “nettare degli dei”, oggi il vino rappresenta una componente fondamentale della cultura italiana e un simbolo di prestigio in tutto il mondo. Il nostro paese vanta una tradizione vinicola senza pari che risale all’epoca degli antichi romani. Nel Parco Archeologico del Colosseo, il cuore verde di Roma, la ricerca storica e archeologica sui vini di eccellenza nell’Antica Roma hanno portato alla conoscenza di un antichissimo vitigno autoctono da cui oggi deriva il vino Bellone, ancora coltivato nelle province di Roma e Latina. Il Parco archeologico del Colosseo conserva ancora nella sua toponomastica delle aree chiamate “vigna” e la presenza dei vigneti degli antichi romani è ben documentata. Da qui l’iniziativa d'impiantare una piccola e antichissima vigna in un ambito del Colle Palatino denominata “Vigna Barberini”, dall’omonima famiglia romana che nel XVII secolo ne deteneva la proprietà.
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“I Romani furono eccellenti viticoltori: sono state infatti ritrovate tracce archeologiche di trincee della coltivazione della vite. I reperti sui vini hanno portato alla luce un antichissimo vitigno autoctono che Plinio il Vecchio nel suo Naturalis Historia chiamava “uva pantastica”, individuata nel vitigno Bellone, coltivato nell’areale della provincia di Roma e di Latina, a base dei vini bianchi della denominazione Roma Bellone DOC.” spiega Gabriella Strano, l’Architetto Paesaggista del Parco archeologico del Colosseo.
Un progetto virtuoso di ripristino e tutela del paesaggio ambientale che valorizza l’antico splendore di Roma ma con uno sguardo attento anche alla sostenibilità.