Saline di Carloforte: un punto di riferimento per gli uccelli migratori
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Dei veri e propri serbatoi di biodiversità e produttività naturale
di Lorenzo Candotti© Ufficio stampa
Le zone umide sono una delle risorse ambientali più importanti del nostro pianeta in quanto veri e propri serbatoi di biodiversità e produttività naturale. In Sardegna, le Saline di Carloforte, ospitano alcune delle più importanti rarità avifaunistiche dell'isola, ma a causa dei disturbi di tipo antropico e della presenza di animali randagi c'è un pericolo per la loro sopravvivenza, soprattutto durante il periodo di nidificazione. Con l'obiettivo di tutelare l'ecosistema e l'habitat naturale, nasce la collaborazione tra MEDSEA, la Lega Italiana Protezione Uccelli e il Comune di Carloforte nell'isola di San Pietro per la conservazione del sito naturale "Ex Saline di Stato di Carloforte".
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“Le zone umide sono culle di biodiversità. Nelle zone umide nidificano specie rare e in pericolo, soprattutto i tantissimi uccelli migratori che attraversano il Mediterraneo” spiega Alessio Satta, Presidente della Fondazione MEDSEA. Il progetto “Migliorare la protezione degli uccelli migratori che svernano e nidificano a Carloforte” ha come obiettivo quello di preservare le saline come hotspot cruciale per gli uccelli migratori. La riqualificazione e il ripristino degli argini e delle sponde interne della salina diventano importanti per favorire e proteggere la nidificazione delle specie avifaunistiche più a rischio. Inoltre, a supporto dell’azione di tutela, si intende sensibilizzare i fruitori della salina sulle specie migratorie, così da contribuire alla loro conservazione e al monitoraggio.
“La sfida è tenere insieme una riqualificazione di carattere ambientale, di funzione turistica e anche di tipo culturale e produttivo. L’idea è quella di riprendere anche una produzione artigianale del sale che sia compatibile con la protezione avifaunistica. In questo quadro si inserisce anche il progetto che ha l’obiettivo di conservare queste specie e proteggerle” afferma Stefano Rombi, Sindaco di Carloforte. Il miglioramento della salute degli habitat presenti e dello stato di conservazione degli ecosistemi garantirà il mantenimento del numero di specie nidificanti e favorirà l’incremento del numero di specie protette come il Gabbiano Corso, nonché la nidificazione di nuove specie come il Fenicottero. “In questo spazio dopo 25 anni è tornato a nidificare il Gabbiano Corso. Prima di allora solamente quattro o cinque coppie, invece quest’anno sono oltre trenta. Inoltre, c’è anche la possibilità di vedere la nidificazione di altre specie particolarmente protette come il frattino” racconta Luciano Durante, Responsabile Oasi Lipu Carloforte.
I lavori inizieranno entro l’anno e dovranno concludersi entro aprile 2023.
(Per le immagini si ringraziano: Comune di Carloforte, OASI Lipu Carloforte / Fabio Damiani e Paolo Prandoni)