Depurare le acque reflue per renderle disponibili ad uso agricolo
di Redazione E-Planet© Pexels
La siccità. Un tema che sembrava a noi lontano e invece oggi lo affrontiamo nel quotidiano. Gli ultimi due anni sono stati molto caldi e poco piovosi. Il clima sembra essere fuori controllo. Le piogge autunnali e primaverili sono state sostituite da brevi temporali dal sapore tropicale. In inverno cade sempre meno neve con conseguenze drammatiche sui nostri ghiacciai, sempre più a rischio.
Il settore più a rischio in queste condizioni di clima è quello dell'agricoltura. L'acqua piovana non basta più per irrigare i campi e riempire fiumi e laghi. Una soluzione alternativa potrebbe arrivare dal progetto Value CE-In coordinato da ENEA in collaborazione di diverse della regione Emilia-Romagna.
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"Nel progetto VALUE CE-IN è stato realizzato un prototipo all'interno del depuratore Hera di Cesena con lo scopo di verificare la fattibilità tecnica della pratica di utilizzo degli affluenti depurati su scala reale. Il prototipo realizza da un lato il monitoraggio in tempo reale e in continuo della qualità degli affluenti depurati. Questi dati vengono inviati a una centralina intelligente la quale in base ai dati misurati e alle esigenze colturali stabilisce i quantitativi di refluo da erogare direttamente alle colture che sono state piantumate all'interno di una parcella reale interna all'impianto fatta da colture di pomodoro e pesco" ha spiegato Luigi Petta, Ricercatore ENEA e Coordinatore del progetto VALUE CE-IN.
Depurare le acque reflue e renderle disponibili ad un uso agricolo. Oltre a tamponare il problema della siccità questo progetto risulta essere anche virtuoso. Infatti l'acqua depurata è ricca di sostanze nutritive come azoto, fosforo e potassio che permettono di ridurre in modo significativo la concimazione con i fertilizzanti.
"La sperimentazione effettuata ha consentito in primo luogo di verificare la conformità degli affluenti depurati rispetto ai requisiti di qualità fissati dalla normativa europea. In secondo luogo l'applicazione degli affluenti depurati sulle colture reali non ha evidenziato alcun fenomeno di contaminazione né chimica né micro-biologica sul sistema pianta-suolo" ha concluso il ricercatore.
Un sistema che risulta essere un modello di economia circolare che potrebbe fare la differenza in questo periodo di carenza idrica. Capace di soddisfare fino al 70% del fabbisogno dell'intera Emilia-Romagna.