Il curioso progetto dell’australiana Rumin8 promette di ridurre le emissioni di metano provocate dalle fuoriuscite d’aria provenienti dallo stomaco dei bovini
di Dario Donato© Unsplash
Le mucche inquinano moltissimo. Detta così potrebbe giustamente suonare come un’affermazione difficile da comprendere, ma serve solo a semplificare un problema globale generato dai bovini.
In particolare, le loro eruttazioni legate alla digestione producono una grande quantità di gas metano. Quest’ultimo è un potente gas serra, fra i maggiori responsabili insieme alla CO2 del surriscaldamento globale e nel settore dell’agricoltura, soprattutto degli allevamenti, il 32% delle emissioni proviene proprio dal bestiame e dal loro letame. A differenza dell’anidride carbonica però, il metano è circa 25 volte più in grado di trattenere il calore nell’atmosfera e quindi questo lo rende un agente da minimizzare il più possibile viste le forti conseguenze.
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In un’epoca in cui il contenimento del riscaldamento globale diventa un obbligo, si inserisce l’ultimo investimento di Bill Gates, fondatore di Microsoft, tra gli uomini più ricchi al mondo con un patrimonio stabilmente sopra i 100 miliardi di dollari. Il filantropo ha puntato 12 milioni di dollari sulla startup australiana Rumin8, che promette di ridurre le emissioni di metano provocate dalle fuoriuscite d’aria provenienti dallo stomaco delle mucche.
L’obiettivo dichiarato è decarbonizzare 100 milioni di bovini entro il 2030, il che si traduce in circa lo 0,4% di tutte le emissioni di gas serra del mondo, ovvero 200 milioni di tonnellate in meno all’anno di emissioni circa. Per riuscirci la startup australiana punta sulle alghe, da integrare nel foraggio dei bovini e in grado di bloccare la produzione di enzimi che generano metano durante la digestione. Con 100 grammi di additivi a base di alghe rosse, secondo le stime, si riducono fino all’80% le emissioni. Una mucca emette tra i 250 e i 300 litri di metano al giorno e nel mondo ne vengono allevate circa un miliardo.
I 12 milioni di dollari raccolti nell’ultimo round di finanziamento di Rumin8 sono arrivati attraverso un veicolo finanziario che investe in società attive nella lotta al riscaldamento globale. Tra i finanziatori compaiono anche altri due multimiliardari, Jeff Bezos e Jack Ma.
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Nel frattempo in Nuova Zelanda, grande produttore di carne, si discute una tassa per gli allevatori che vada a colpire proprio le emissioni animali nocive per l’ambiente, che nel Paese ammontano a circa la metà del totale. In parole povere, una tassa sulle flatulenze dei bovini. Può sembrare quasi una barzelletta e invece è una realtà che anche l’uomo potrebbe contribuire a migliorare rivedendo almeno in parte le sue abitudini alimentari.