Le prime province europee per concentrazione di Pm2.5 nell’aria sono tutte italiane. In particolare Milano, Cremona e Monza, con valori superiori a 21 µg/m³
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Nonostante la crescente consapevolezza del rischio posto dall’inquinamento atmosferico e i numerosi sforzi per contrastarlo, la situazione è ancora oggi molto grave. Un quadro drammatico che vi spieghiamo con alcuni dati, emersi da una ricerca condotta insieme ad altre sei redazioni dello European data journalism network (Edjnet), sotto la direzione di Detusche Welle.
300mila sono le morti premature causate ogni anno dal particolato fine (Pm2.5) nei paesi dell’Unione europea. Il Pm2.5 è uno degli agenti inquinanti più pericolosi per via delle sue dimensioni ridotte (pari a 2,5 micrometri), che gli permettono di penetrare in profondità nel sistema respiratorio umano. Uno degli obiettivi ambientali dell’Ue è di ridurre del 55% i decessi causati dall'inquinamento atmosferico entro il 2030.
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Il 98% della popolazione europea respira aria con una concentrazione di Pm2.5 oltre la soglia stabilita dall’Oms (5 microgrammi per metro cubo d’aria). Questo esclude appena 7,5 milioni di cittadini europei. In Ungheria, Slovacchia, Polonia e Slovenia oltre il 99% della popolazione respira aria con una concentrazione di Pm2.5 superiore a 10 µg/m³.
21 su 27 sono gli stati Ue in cui la situazione è migliorata tra 2018 e 2022. I valori più notevoli si registrano in Repubblica Ceca (-4,2 µg/m³) e in Polonia (-3,6 µg/m³). Fanno eccezione Irlanda, Portogallo, Spagna e Svezia, dove l’inquinamento è aumentato, mentre in Italia e in Finlandia la situazione è rimasta invariata.
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Il 18,2% degli italiani respirano un’aria con oltre 20 µg/m³ di Pm2.5: 10 milioni di persone. Tra gli stati membri dell’Ue, soltanto in Polonia ci sono persone esposte a livelli di inquinamento atmosferico analoghi, ma si tratta in totale di meno di un milione di persone.
8 su 10 tra le province più inquinate d’Europa si trovano nel nord Italia, mentre le altre due sono polacche. Al primo posto si trova Milano con 21,2 µg/m³, seguita da Cremona e Monza (entrambe sopra i 21 µg/m³), Lodi, Mantova, Padova, Verona e Vicenza. Le ultime tre hanno inoltre registrato un peggioramento tra 2018 e 2022, nel caso di Vicenza con un aumento di 2,3 µg/m³.
C’è quindi ancora molta strada da fare in Europa ma anche e soprattutto in Italia per contenere il problema dell’inquinamento atmosferico.