Le accortezze per un utilizzo del web più sostenibile
di Ronny Mengo© Pexels
“Ti giro la mail”, “mandami un Whatsapp”, oppure “non lo conoscevo l’ho appena Googlato”, frasi che fanno parte da anni della nostra quotidianità ma che forse, anche se non ci pensiamo, inquinano e non poco. Ogni anno vengono prodotte 51 miliardi di tonnellate di CO2, di cui il 27% nasce dal settore elettrico utilizzato per le connessioni web. Due i principali responsabili: le modalità poco efficienti con le quali vengono realizzati i siti web e i combustibili fossili utilizzati per produrre l’energia che alimenta i server e le infrastrutture di rete, i sistemi di raffreddamento dei data center e i dispositivi utilizzati da tutti noi. Ogni ricerca sul web produce 7 grammi di CO2 e, se il dato può far sorridere, la reazione cambia se si fanno due calcoli, come spiega AvantGrade, società italiana di search marketing e intelligenza artificiale. Pensiamo ad esempio a Microsoft, Google, Amazon e Facebook. Tutte assieme queste quattro aziende nell’ultimo anno hanno consumato qualcosa come 54 milioni di MWh di energia, che è pari a quanto ha consumato tutto lo stato d'Israele.
“Se Internet fosse un paese, in termini di inquinamento di emissioni di CO2 sarebbe il quarto paese al mondo sotto solo a Stati Uniti, Cina e India” spiega Ale Agostini, CEO di AvantGrade.
Ecco allora delle regole per un utilizzo del web più sostenibile:
Il decalogo intero nasce da AvantGrade, come l’algoritmo per misurare l’impatto ambientale dei siti. Karma Metrix è il primo strumento in grado di misurare la sostenibilità di un sito web attraverso una misurazione puntuale della CO2 emessa dal sito web. L’inquinamento si nasconde anche dietro un click o a un’abitudine che forse non ci costa molto modificare.