Gli scienziati della Nanyang Technological University (NTU) di Singapore hanno sviluppato una carta a base di polline che potrebbe diventare un’alternativa ecologica a quella tradizionale
di Redazione E-Planet© Pexels
La carta tradizionale è composta da materie prime fibrose prevalentemente vegetali che si trovano nel legno. Deforestazione e aumento delle emissioni di carbonio sono due delle principali problematiche legate alla realizzazione di questo materiale. Il processo di fabbricazione della carta prevede infatti oltre all’abbattimento degli alberi diversi passaggi ad alta intensità energetica. Per questo motivo gli scienziati della Nanyang Technological University di Singapore (NTU Singapore) hanno sviluppato una particolare "carta" a base di polline che, dopo essere stata stampata, può essere "cancellata" e riutilizzata più volte senza alcun danno alla carta. Il polline, in quanto naturalmente rinnovabile, rappresenta infatti una materia prima molto interessante in termini di economia circolare e sostenibilità ambientale. Oltre al polline di girasole, il primo testato, i ricercatori della NTU sono riusciti a dimostrare che è possibile utilizzare più di un tipo di polline, come camelia e loto, per citarne alcuni. La Prof.ssa Subra Suresh, Presidente della NTU, ha dichiarato: “Attraverso questo studio, abbiamo dimostrato che potremmo stampare immagini a colori ad alta risoluzione su carta prodotta da un materiale naturale a base vegetale che è stato reso anallergico attraverso un processo che abbiamo recentemente sviluppato. Abbiamo ulteriormente dimostrato la fattibilità di farlo ripetutamente senza distruggere la carta, rendendo questo materiale una valida alternativa ecologica alla carta convenzionale a base di legno.”
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Per testare la validità di questa nuova “carta” di polline, gli scienziati di Singapore hanno prima stampato un dipinto Vincent Van Gogh, non a caso I Girasoli, utilizzando una stampante laser: la carta è passata attraverso la stampante senza strappi o danni e nessuna delle particelle di toner si è staccata quando il nastro è rimasto sull'immagine stampata, suggerendo che lo strato di toner era ben depositato sulla superficie. Mentre i colori dell'immagine stampata su carta pollinica differivano leggermente dalla stessa immagine stampata su carta convenzionale, la risoluzione e la nitidezza dell'immagine su entrambi i tipi di carta erano comparabili. Il team della NTU ha poi mostrato che dalla carta pollinica poteva essere rimosso il toner: per farlo hanno immerso la carta in un comune reagente alcalino per due minuti e poi l’hanno strofinata delicatamente. La carta pollinica si gonfiava quando veniva immersa la soluzione alcalina, provocando la disintegrazione meccanica e la rottura dello strato di toner lontano dalla carta. Gonfia per il processo di non stampa, la carta è stata quindi lasciata a restringersi in etanolo cinque minuti e asciugato all'aria. La carta era pronta per essere nuovamente stampata. Un’idea innovativa che va ben oltre alla semplice idea di riciclo.