IN PIEMONTE

L’Ecomuseo Terra del Castelmagno tra natura e cultura

Valle Grana, una nicchia ecologica ricca di eccellenze

di Redazione E-Planet
07 Dic 2021 - 11:25
 © Tgcom24

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La crisi ambientale minaccia il futuro e non risparmia neppure il passato. Il patrimonio culturale e naturalistico del nostro paese è sempre più a rischio, ma in Piemonte esiste un luogo dove le tradizioni del passato vengono tutelate e valorizzate. La Valle Grana, incastonata tra le Alpi Cozie e le Marittime, è la più piccola tra le valli del cuneese ed è la custode della cultura Occitana-Provenzale.

Una nicchia ecologica ricca di eccellenze agricole e gastronomiche locali, come il Tartufo Nero di Montemale e lo storico Castelmagno D.O.P., chiamato non a caso, il Re dei Formaggi. Grazie alla volontà dell’associazione culturale La Cevitou qui nel 2007 è nato l’Ecomuseo Terra del Castelmagno con l’obiettivo di ripristinare e valorizzare i luoghi e le attività tradizionali e far riscoprire a residenti e turisti le specificità di un territorio fortunatamente ancora incontaminato.

L’Ecomuseo comprende diversi siti ed è un progetto integrato rivolto non solo al mondo del Castelmagno, ma anche a tutte quelle attività che caratterizzano l’economia di valle. Il Museo Terra del Castelmagno è uno spazio dedicato all’omonimo Ecomuseo, un luogo che racconta e mostra il patrimonio storico e culturale dell’alta Valle Grana. Una realtà da scoprire nel pieno rispetto dell’ambiente attraverso un turismo sostenibile e responsabile. Qui grazie a quattro percorsi ciclo-escursionistici è possibile percorrere 40 km di strade sterrate e sentieri lungo ampie distese boschive, vigneti, frutteti e paesaggi unici. Una pedalata tra gli ambienti tipici della produzione di miele biologico e i luoghi della tradizione del baco da seta e del tartufo nero dolce. La Valle Grana e in particolare la zona di Montemale hanno inoltre i terreni ideali e le condizioni necessarie per la crescita del Tartufo Nero di Montemale, grazie alla presenza di piante come il carpino nero, il nocciolo e la roverella che rendono questo prodotto unico in tutto l’arco alpino.

Un turismo esperienziale a 360°, anche di notte: qui infatti si possono fare osservazioni astronomiche notturne per ammirare uno dei cieli stellati più bui d’Europa. La conformazione della valle, corta e ripida, consente di poter contemplare il firmamento nelle stesse condizioni che si riscontrano nelle regioni remote e prive d’inquinamento luminoso del pianeta. La caratteristica non è passata inosservata all'Astronomical Heritage dell'UNESCO con lo studio “Western Alpine and Valle Grana Sky Sanctuary, Italy: è il primo passo di un lungo percorso che potrebbe portare il cielo della Valle Grana a ottenere il riconoscimento come World Heritage dell'UNESCO.

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