Sport, tecnologia e scienza italiane si uniscono con una soluzione innovativa per il monitoraggio dello stato di salute delle acque degli oceani
di Ronny Mengo© Getty
Dice sempre che fin da piccolo quando sognava, sognava a colori. Classe 1975, professione navigatore solitario; nato a Firenze ma approdato in Francia. Giancarlo Pedote porta in barca, in giro per il mondo, da anni, i suoi studi di filosofia e il passato da pugile, entrambi fondamentali per terminare ad esempio al primo colpo e all’ottavo posto una circumnavigazione in solitaria del pianeta, la Vendée Globe. Ottanta giorni di regata da solo e senza assistenza tra Oceano Atlantico, Pacifico e Indiano. La prossima, dopo quella del debutto nel 2020, salperà nel 2024 e per Giancarlo Pedote avrà anche un significato ecologico, scientifico e tecnologico, visto che sulla sua IMOCA Prysmian Group sono stati montati dei sensori in grado di raccogliere dati relativi a vari parametri nelle aree geografiche di navigazione.
Nello specifico, i dati rilevati si riferiscono a posizione GPS dell’imbarcazione, velocità dell’imbarcazione, concentrazione di CO2 nell’ambiente, pressione atmosferica dell’ambiente, temperatura dell’acqua sulle due fiancate e sul bulbo dell’imbarcazione, temperatura all’interno dell’imbarcazione, umidità dell’ambiente, dew point o punto di rugiada dell’ambiente, livello di irraggiamento dell’ambiente. La navigazione di test effettuata nell’agosto 2022, è stato il primo banco di prova al quale i sensori hanno reagito positivamente, dimostrando l’efficacia delle soluzioni di installazione adottate per sostenere le forti sollecitazioni a cui sono sottoposti durante la navigazione.
I dati verranno successivamente analizzati e validati dal Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) prima di essere messi gratuitamente a disposizione della comunità scientifica internazionale tramite applicazioni interattive di previsioni meteo-marine, il portale Emodnet e le piattaforme Copernicus Marine Service, l’insieme dei sistemi di osservazione della Terra dell'Unione europea dedicato a monitorare il nostro pianeta e il suo ambiente a beneficio di tutti i cittadini europei. “I nostri sensori sono già operativi a bordo della IMOCA Prysmian Group per tanto durante gli allenamenti e le regate siamo in grado di trasmettere a terra tutte queste informazioni, informazioni accessibili a tutti; quindi, tutti possono visionare sul nostro portale tutti i dati che la barca è in grado di raccogliere in tempo reale. Il progetto è quindi operativo e lo sarà fino alla Vendée Globe 2024 e probabilmente anche oltre” ha spiegato il navigatore e velista Giancarlo Pedote.
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Il progetto Sailing4Ocean sottolinea la stretta collaborazione tra sport, tecnologia, industria e scienza. Gli stessi dati saranno inoltre utilizzati dal programma CoastPredict che, nell’ambito del Decennio del Mare dell'Unesco, ridefinisce le previsioni e le osservazioni del mare costiero su scala globale affinché la scienza risponda in maniera sempre più efficace e tempestiva ai bisogni della società. In particolare, i dati raccolti dalla barca Imoca Prysmian saranno utilizzati dal progetto del Decennio dell’Oceano delle Nazioni Unite PredictOnTime per fornire nuovi servizi, prodotti e capacità di previsioni marine basate su sistemi innovativi e integrati a livello globale.
Un click al giorno sarà l’impegno di Pedote durante la navigazione grazie a un’interfaccia molto semplice per l’invio dei dati, precedentemente stoccati in una memory card. Il tutto per prendersi cura del mare, sempre più in difficoltà, come conferma chi lo conosce bene. “Anzitutto l’enorme quantità di detriti, inoltre in tutte le fasce equatoriali – dal decimo Nord al decimo Sud - si vede chiaramente il grande aumento di tutte le alghe morte in superficie a testimonianza chiaramente del riscaldamento globale. I segnali esistono, sono sotto i nostri occhi e bisogna quindi fare qualcosa” conclude Pedote.