Un rapporto di quattro associazioni ambientaliste ha evidenziato come il 50% dei veicoli cittadini sia altamente dannoso per l’aria e per la salute
di Redazione E-Planet© Getty
La nebbia di Milano sarà anche una leggenda, ma il suo smog invece è una certezza. E a pagarne le spese non è solo l’ambiente, bensì la salute.
Ad attestarlo ancora una volta è un rapporto stilato dall’associazione Cittadini per l’aria, in collaborazione con Resilient Gap, Statale Impatto Zero e Extinction Rebellion Milano. Ambientalisti giovanissimi che, fazzoletto alla mano, hanno testato i tubi di scappamento di 5mila auto nella città meneghina, la metà delle quali è risultata velenosa. Tra novembre e dicembre 2021 quasi la metà dei campioni si è tinta di nero (2.394), conseguenza dell’accumulo dei residui delle emissioni. Particolato e “black carbon” sono i responsabili dell’avvelenamento dell’aria di Milano. Sostanze che respiriamo ogni giorno e che trasportano nell’organismo sostanze cancerogene, come metalli pesanti e idrocarburi policiclici aromatici (IPA).
Per quanto riguarda i tubi di scarico di moto e ciclomotori, l’87% dei fazzoletti è risultato nero. Il 66% per i furgoni e il 46% per le auto. Facendo un focus sulle automobili, si sono tinti di nero il 62% dei campioni per le auto Euro 1-3, il 55% per le Euro 4, il 57% per le Euro 5 e il 33% per le Euro 6. Ovviamente la percentuale si abbassa per le ibride, con il 28% dei fazzoletti. Dati che fanno rabbrividire se si pensa che quello che resta sui test è solo una piccola parte di quanto viene espulso dai veicoli mentre sono in moto.
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Visti i risultati della ricerca, le quattro associazioni chiedono a Comune e Governo delle misure urgenti per tutelare la salute dei cittadini, in particolare bambini e anziani. Tra le proposte, quella di eliminare i veicoli molto vecchi e sprovvisti di un filtro antiparticolato. Mezzi che possono ancora circolare grazie alla concessione di un limite chilometrico annuale e alle numerose deroghe per Area B e C. A questa richiesta si aggiunge l’invito a potenziare i mezzi elettrici e le bici, eliminare del tutto gli incentivi all’acquisto di auto, ampliare le zone pedonali e ciclabili, così come le aree verdi, e introdurre il Remote Sensing, tecnologia utile per controllare le emissioni delle auto.
Una scossa alla città che più di tutte guarda agli standard europei e che tuttavia tarda a fare il salto definitivo verso un futuro green.