Il nuovo Museo della Natura e dell'Uomo dell'Università di Padova racconta la storia del pianeta Terra facendoci riflettere sulle problematiche legate al futuro
di Ronny MengoLa tigre dai denti a sciabola e l’era glaciale, i grandi ecosistemi terrestri e la palude tropicale, qual era il Veneto decine di milioni di anni fa. Si trova a Palazzo Cavalli, davanti alla Cappella degli Scrovegni, in un dialogo ideale tra la scienza e la grande arte di Giotto.
Tra affreschi, opere d’arte ed esposizioni, ecco le 38 sale del Museo della Natura e dell'Uomo dell’università di Padova. 3800 metri quadrati sviluppati su tre piani per parlare del pianeta Terra, come sistema in evoluzione delle diversità e dei rapporti tra la specie umana e l’ambiente, con un allestimento multimediale e interattivo. Come ad esempio il plastico che mostra l’innalzamento dei mari da qui al 2300 o il sempre più grave scioglimento dei ghiacciai.
Un viaggio al centro della Terra, circondati da minerali e rocce provenienti da tutto il mondo e dallo spazio, fino all’esplorazione di un’autentica foresta fossile. Una galleria unica a livello mondiale, per conoscere l’evoluzione delle piante e i cambiamenti climatici che si sono verificati negli ultimi 400 milioni di anni.
Il mondo animale e i meccanismi evolutivi, le cause di minaccia alla biodiversità, immersi in un ideale ambiente marino, circondati dagli scheletri di animali storici. Perché conoscere il passato attraverso il racconto del tempo dell’uomo sulla Terra aiuta a capire il presente e a sostenere il futuro. Dalle origini ai viaggi di esplorazione in Europa, Africa, Asia e Oceania. Con reperti originali appartenenti a diverse epoche e culture.