Aziende sostenibili

“Net Zero 2030”: il piano green di PwC

Giovanni Andrea Toselli, Presidente e AD di PwC Italia, illustra il progetto dell’azienda per ridurre il suo impatto ambientale

di Dario Donato
28 Feb 2022 - 16:54
 © Getty

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Neutralità climatica entro il 2050. Oltre alla politica c'è di più, anzi serve di più. Ad esempio, una declinazione del mondo produttivo e delle imprese che metabolizzi gli obiettivi che il mondo si è dato e provi ad aiutare facendo la propria parte e fornendo un esempio.

In Italia, tra gli altri, la società di servizi e consulenza PwC che ha da poco presentato il suo piano "Net Zero 2030". Un ambizioso programma che mira a raggiungere la neutralità climatica aziendale entro i prossimi otto anni.

"Un'organizzazione come questa, con servizi professionali e settemila persone con una media di trent'anni non può non guardare al futuro. E oggi non si può guardare al futuro senza prendere coscienza dell'impatto ambientale di quello che si fa. Quindi noi abbiamo deciso di lavorare per ridurre il nostro impatto e abbiamo deciso di misurare come andremo a ridurre questo impatto. Alcune cose sono più facili, altre cose saranno un po' più difficili da realizzare, ma lo faremo perché ci rendiamo conto che è un'attività imprescindibile".

Raggiungere emissioni zero richiede una trasformazione di tutto il modello operativo aziendale. Nessuna funzione dell'azienda stessa è esclusa. Servono nuovi comportamenti e prassi, ad esempio digitalizzare i documenti evitando l'utilizzo di carta. Ma digitalizzare significa anche adottare modalità di lavoro agile che prevedano lo smart working e limitino il più possibile l'utilizzo di mezzi di trasporto, favorendo l'utilizzo di quelli green, quando necessari. Gli spazi di lavoro sono progettati per ridurre i consumi alimentati da sola energia elettrica rinnovabile e in alcuni di questi sono stati installati pannelli solari per l’autoproduzione di energia green. Più in generale, l’impegno Net Zero 2030 prevede l’investimento in progetti di rimozione del carbonio per bilanciare le emissioni residue e la sensibilizzazione sia dei dipendenti che dei clienti aziendali al rispetto per l’ambiente.

Un insieme di iniziative che nella sua totalità prevede però uno step fondamentale:

“La misurazione dell’impatto è il primo passo imprescindibile. Sicuramente insieme alla misurazione ci vogliono anche delle azioni, delle decisioni, bisogna investire. La mobilità è una cosa importante, una cosa visibile. Ci sono degli strumenti per cercare di trovare sistemi di mobilità diversi. Non sarà facilissimo, dobbiamo tutti insieme lavorare su quello. Ma ancora una volta dobbiamo partire dalla misurazione e dobbiamo partire dall’esempio. Non è facilissimo ma deve essere fatto”.

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