Manca sempre meno alle prossime Olimpiadi e in città l’evento è diventato l’occasione per avviare numerose iniziative sostenibili
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Cento anni dopo il divieto di balneazione del 1923, si tornerà a nuotare nelle acque della Senna.
La spinta è quella dei Giochi Olimpici del prossimo anno, con la rivoluzionaria cerimonia d’apertura, che si svolgerà per la prima volta fuori da uno stadio, appunto lungo la Senna. 160 imbarcazioni sfileranno tra i ponti e i monumenti iconici, con spettacoli artistici che renderanno unici i 6 km di percorso per i 600mila spettatori lungo le rive e il miliardo davanti alla tv.
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Da qui la qualità delle acque, nelle quali sono previste gare di nuoto e triathlon. Un miliardo e 400 milioni stanziati per il progetto balneazione. Una missione impossibile per molti, visto il livello di inquinamento, è il conto alla rovescia verso il 26 luglio 2024, giorno della cerimonia. La qualità dell’acqua è in realtà abbastanza buona, sottolineando gli idrologi, considerando il numero di abitanti e la bassa portata dell’acqua stessa.
I Giochi stanno accelerando i tempi del progetto, tra tecniche di filtrazione, stoccaggio preventivo e purificazione delle acque del fiume, in modo che il fiume sia pronto per i 10500 olimpionici che saranno impegnati nelle gare a luglio e ad agosto, e successivamente per i 4400 atleti paralimpici.
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Sono in fase di realizzazione enormi bacini di stoccaggio e altre opere pubbliche, che ridurranno la necessità di versare acque reflue cariche di batteri nel fiume, mentre uno scavi vicino alla stazione ferroviaria di Austerlitz conterrà l’equivalente di venti piscine olimpioniche per trattare l’acqua inquinata ed evitare che finisca nei canali di scolo, come succedeva fino a poco tempo fa.