E' l'area di mare che si trova al di là della Zona Economica Esclusiva (ZEE) nazionale, oltre le 200 miglia nautiche dalla costa, se gli Stati hanno dichiarato la EEZ, e occupa circa due terzi dell'oceano.
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All'Onu, gli Stati membri hanno finalmente raggiunto un accordo, dopo anni di negoziati, per proteggere l'Alto mare, un tesoro fragile e vitale che copre quasi la metà del pianeta. "La nave ha raggiunto la riva", ha annunciato il presidente della conferenza Rena Lee presso la sede delle Nazioni Unite a New York, tra gli applausi dei delegati. L'Alto Mare è l'area di mare che si trova al di là della Zona Economica Esclusiva (ZEE) nazionale, oltre le 200 miglia nautiche dalla costa, se gli Stati hanno dichiarato la EEZ, e occupa circa due terzi dell'oceano.
Questa zona fa parte delle acque internazionali, quindi al di fuori delle giurisdizioni nazionali, in cui tutti gli Stati hanno il diritto di pescare, navigare e fare ricerca, per esempio. Allo stesso tempo, l'Alto Mare svolge un ruolo vitale nel sostenere le attivita' di pesca, nel fornire habitat a specie cruciali per la salute del pianeta e nel mitigare l'impatto della crisi climatica.
Finora nessun governo si è assunto la responsabilità della protezione e della gestione sostenibile delle risorse di Alto Mare, il che rende queste zone vulnerabili. Di conseguenza, alcuni degli ecosistemi più importanti del pianeta sono a rischio, con conseguente perdita di biodiversità e habitat. Secondo le stime, tra il 10% e il 15% delle specie marine è già a rischio estinzione.