Olio Palatinum: alla scoperta degli antichi olivi del Colle del Palatino
di Lorenzo Candotti
L'Italia possiede il più grande patrimonio culturale e storico a livello mondiale. Ma non solo, il nostro paese infatti si caratterizza anche per il suo patrimonio olivicolo: oltre 540 diverse tipologie di olivi e una grandissima biodiversità olivicola. Grazie alle particolari condizioni climatiche, l’olio italiano è uno dei più pregiati al mondo. Ed è proprio nel cuore pulsante di Roma, all’interno del Parco Archeologico del Colosseo, che si trova un uliveto monumentale che ospita ben 189 piante di ulivo di diversa epoca. Ed ecco quindi il binomio perfetto: la tutela e la valorizzazione della cultura e dei monumenti archeologici si uniscono alla cura del verde e del paesaggio naturale.
All’interno del PArCo gli antichi ulivi, dopo un lungo periodo di abbandono, sono stati recuperati in modo sostenibile e nel rispetto del loro ruolo paesaggistico e del contesto storico. Il recupero virtuoso ha portato alla produzione di un olio unico nel suo genere, l’olio EVO del Palatino, un prodotto di qualità unico al mondo. L’importante patrimonio ha spinto il PArCo a farsi promotore di un progetto che, accanto al valore culturale, storico e naturalistico, fosse espressione di etica ambientale, raccogliendo le olive frutto degli alberi, eliminando così “lo spreco” e il problema di pulizia e sicurezza creato dalle olive sui viali del sito archeologico.
Il progetto, promosso da Coldiretti Lazio e da UNAPROL (Consorzio Olivicolo Italiano), ha l’obiettivo di far conoscere anche alle giovani generazioni la cultura dell’Olio Extravergine d’Oliva attraverso un percorso didattico e valorizzare il legame storico tra l’olio extravergine d’oliva e l’antica Roma.Qui Qui i turisti possono ammirare il Parco e avvicinarsi alla cultura di quell’olio che anche gli stessi antichi romani producevano. Le bottiglie di olio, in produzione limitata, non saranno messe in vendita ma verranno utilizzate per promuovere il territorio e l’area archeologica. Produrre olio all’ombra del Colosseo non è quindi un salto nel passato ma nel futuro.