A dirlo è uno studio dell’Università di Reading, che ha segnalato un incremento delle turbolenze “in aria limpida”, che negli ultimi 40 anni sono aumentate del 55% lungo la rotta nord atlantica
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A chi pensa ancora che i cambiamenti climatici siano un’esagerazione, consigliamo di fare un bel giretto ad alta quota. Sembra infatti che neppure gli aerei siano immuni alle conseguenze del riscaldamento globale.
A dirlo è uno studio dell’Università di Reading, pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters. Oggetto della ricerca è l’aumento delle turbolenze “in aria limpida”, dette anche Cat (clear air turbulence), che negli ultimi 40 anni sono aumentate in modo significativo. Si parla di un +55% lungo la rotta nord atlantica.
Le turbolenze in aria limpida sono quelle che si verificano in assenza di nubi. Sono infatti dovute all’incontro di masse d’aria che si spostano a velocità diverse. Secondo gli esperti, in quota questi cambi repentini sono condizionati dalle correnti a getto, che a loro volta sono influenzate dalla temperatura dell’aria. Il riscaldamento globale e l’incremento di gas serra potrebbero aver modificato il flusso delle correnti a getto. Così le Cat sono diventate più frequenti.
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Come hanno spiegato gli autori della ricerca, l’aumento c’è stato in diverse aree del mondo, ma quello più consistente ha interessato l’area Nord-atlantica. Per quanto riguarda la durata annuale delle turbolenze in aria limpida, il team ha calcolato un aumento del 17% di quelle di modesta entità, del 37% di quelle moderate e del 55% di quelle forti. E i dati sono destinati ad aumentare negli anni.
Le conseguenze, come si può immaginare, saranno poco piacevoli. Sia per i passeggeri, che avranno voli decisamente meno rilassanti, che per le compagnie aeree. Le turbolenze, infatti, possono danneggiare gli aerei e soprattutto passarci in mezzo comporta usare più carburante, inquinando ulteriormente. Un circolo vizioso che, se non si prendono provvedimenti, sarà solo destinato a peggiorare. Non resta che allacciare strette le cinture e sperare in un futuro più verde e il meno turbolento possibile.