Da una ricerca di Legambiente emerge che i materiali più trovati nella frazione umida sono i sacchetti di plastica non biodegradabile
© Afp
L’Italia è indietro nella qualità dei rifiuti organici raccolti. Solo in un impianto di riciclo su quattro sono ottenuti compost di qualità dalla frazione umida. Lo rivela una ricerca di Legambiente, presentata in occasione della decima edizione dell'Ecoforum 2023, la conferenza nazionale sull'economia circolare organizzata a Roma dall'associazione, in collaborazione con l'organizzazione Kyoto Club.
I sacchetti di plastica non compostabile (4,2%), seguiti da plastica in film, imballaggi in plastica e altra plastica (2,2%), sono i materiali più trovati nella raccolta dei rifiuti organici. Le modalità di raccolta incidono molto sulla qualità: con la raccolta differenziata mista (stradale e porta a porta) la percentuale di scarti è del 15%, mentre con le raccolte domiciliari la percentuale di materiali estranei diminuisce al 3,4%.
Per migliorare il riciclo dei rifiuti e sviluppare l'economia circolare, Legambiente e Kyoto Club hanno indicato cinque priorità al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin:
1. implementare la capacità impiantistica di riciclo e riuso, a partire dalle filiere più urgenti, quali l'organico, colmando il divario tra nord e centro sud del Paese;
2. applicare il principio "chi inquina paga" per disincentivare lo smaltimento in discarica e favorire la prevenzione e il riciclo dei rifiuti;
3. attivare politiche industriali strutturate a supporto delle imprese che già investono o che vogliono investire in questa direzione;
4. supportare dal livello centrale gli enti locali destinatari dei finanziamenti del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza;
5. costruire una filiera nazionale di approvvigionamento delle materie prime per evitare di alimentare future dipendenze da Paesi esteri, dando massima priorità all'economia circolare.
Nel nostro Paese, dal primo gennaio 2022 è scattato l'obbligo della raccolta differenziata degli scarti alimentari per tutto il territorio nazionale. Esistono però piccolo differenze da Comune a Comune sul tipo di materiale che può essere messo nella frazione organica: un esempio sono i tovaglioli di carta che in alcune località vanno messi nell'indifferenziata.