Ogni 17 giugno il mondo riflette sul problema della desertificazione e sulle cause e le conseguenze del fenomeno della siccità
di Redazione E-Planet© Pexels
L’unione fa la forza, specie quando in gioco c’è il futuro del Pianeta. Futuro messo in pericolo, tra le altre cose, anche dalla crescente siccità. Per questo le Nazioni Unite, in occasione della Giornata della desertificazione e siccità, si rivolgono a tutta la popolazione mondiale per agire il prima possibile e soprattutto farlo insieme.
Per desertificazione si intende la perdita di fertilità del suolo e il conseguente degrado delle risorse naturali causati dalle attività dell’uomo: inquinamento, sfruttamento del suolo, deforestazione, incendi e altro ancora. Una giornata come questa è l’occasione per ricordare che cooperazione e coinvolgimento di tutte le comunità sono fondamentali per fermare o almeno rallentare un fenomeno sempre più drammatico. Nel 2022 sono state più di 2,3 miliardi le persone colpite dalla grave mancanza d’acqua e se non si invertirà subito la rotta si stima che nel 2030 circa 700 milioni di persone rischieranno di essere sfollate a causa della siccità. Un dato che aumenta ancor di più se si guarda al 2050, quando ormai il fenomeno potrebbe colpire più di tre quarti della popolazione mondiale.
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Eventi che interessano tutti indistintamente. Siccità e desertificazione non riguardano infatti solo i Paesi in via di sviluppo, ma ad esempio stanno colpendo anche vaste aree dell’Europa. Un problema che non risparmia neppure il nostro Paese. In Italia il 28% del territorio è a rischio desertificazione, secondo le stime dell’Istituto di ricerca del Ministero della Transizione Ecologica. Le regioni più a rischio sono quelle meridionali, ma la minaccia riguarda anche zone come il Veneto, il Piemonte e l’Emilia-Romagna. Il Po è il testimone simbolo di questa crisi. Le temperature sopra la media e le scarse precipitazioni stanno causando la più grave secca del fiume in 70 anni. Allarme che tocca soprattutto le coltivazioni, con danni per quasi un miliardo di euro, e la produzione idroelettrica, provocando conseguenze dirette per le industrie e per i cittadini.
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Proprio in questi giorni l’Osservatorio sulla siccità ha lanciato un allarme per alcuni comuni piemontesi e lombardi. La situazione è così pesante che l’associazione che riunisce i gestori di acquedotti, Utilitalia, ha chiesto l’interruzione dell’erogazione d’acqua potabile nelle ore notturne in 125 comuni della valle del Po.
Per questo l’invito delle Nazioni Unite assume ancora più significato. Nessuno è immune alla siccità e alla desertificazione, ma tutti possono fare qualcosa per affrontarle nel modo migliore.