L’occasione perfetta per perdersi e ritrovarsi in un luogo di pace, un ambiente paesaggistico straordinario e incontaminato
di Redazione E-Planet© sito ufficiale
Negli ultimi anni, complici la pandemia, l’instabilità a livello globale e l’aumento dei prezzi, soprattutto nei periodi di alta stagione, il modo di viaggiare nel nostro paese, e non solo, è decisamente cambiato. Parola d’ordine? Turismo di prossimità. Secondo un recente report dell' European Travel Ccommission, gli italiani si stanno orientando sempre più spesso verso la scoperta di luoghi tradizionalmente meno frequentati e immersi nella tranquillità della natura.
Il turismo di prossimità è una tendenza sempre più diffusa anche in Italia, un modo diverso di vivere il proprio tempo libero, alla riscoperta della vera essenza del viaggio tra scorci naturali e borghi sospesi nel tempo. Un esempio? Il Santuario di Oropa, un patrimonio artistico, naturale e devozionale unico immerso nel paesaggio alpino. Situato a circa 1200 metri di altitudine, quello di Oropa è il più importante santuario mariano delle alpi. Un ambiente paesaggistico straordinario, incontaminato. Un luogo fatto di arte, cultura e tradizioni a soli pochi chilometri dal centro di Biella, in Piemonte.
"Secondo la tradizione, l’origine del Santuario di Oropa risale al IV secolo d.C., quando fu eretto da Sant’Eusebio, primo arcivescovo di Vercelli. Tutti i maestosi edifici del santuario sono stati edificati nel corso dei secoli partendo proprio dal suo cuore, il Sacello della Basilica Antica. Lo sviluppo del Santuario ha subito diverse trasformazioni nel tempo, fino a raggiungere le monumentali dimensioni odierne tramutandosi da luogo di passaggio a luogo di destinazione per i pellegrini e per gli amanti degli itinerari a stretto contatto con la natura" spiega Don Michele Berchi, Rettore del Santuario di Oropa.
Cuore del Santuario è la basilica antica dove è custodita la Madonna Nera. Un complesso monumentale che si sviluppa su tre piazzali a terrazza in un rapporto di armonia con le montagne circostanti. Non solo il santuario ma anche il Sacro Monte, riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Unesco e riserva speciale della regione Piemonte. "Formato da 12 cappelle dedicata alla vita della Vergine circondate da centinaia di statue policrome scolpito dal 1620 al 1720. Un percorso di fede che si sviluppa attraverso un vero e proprio paesaggio sacralizzato. Il monte è il grande teatro naturale dove viene rappresentata questa grande esperienza di fede mediata da architettura, pittura e scultura" conclude il Rettore del Santuario.
L’occasione perfetta per perdersi e ritrovarsi in un luogo di pace, magari proprio a pochi passi da casa.