Sono i limiti che l’umanità non dovrebbe superare per salvaguardare l’equilibrio ambientale e climatico della Terra
di Redazione E-Planet© Unsplash
Tendiamo a dimenticarlo troppo spesso, ma la Terra non è immutabile e indistruttibile. La nostra casa ha dei limiti ben precisi, eppure non facciamo nulla per impedire che vengano superati.
Quello a cui ora ci stiamo avvicinando è il settimo dei nove “limiti planetari” e riguarda l’acidificazione degli oceani. A dirlo è un nuovo rapporto del Potsdam Institute for climate impact research (Pik), l’istituto di ricerca tedesco che affronta le questioni scientifiche legate al cambiamento ambientale globale.
I limiti planetari sono soglie che l’umanità non dovrebbe superare per salvaguardare l’equilibrio ambientale e climatico della Terra. In altre parole, se vogliamo che il nostro Pianeta continui a funzionare e a garantire condizioni favorevoli alla vita umana. Non proprio una cosa da niente.
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Fino ad ora, abbiamo già superato ben sei dei nove limiti: cambiamenti climatici, perdita di biodiversità, modifiche ai cicli dell’azoto e del fosforo, deforestazione, aumento dell’inquinamento chimico e perfino il ciclo dell’acqua dolce.
Ora sembra inevitabilmente arrivato il momento dell’acidificazione. Il pH (quindi l’indice di acidità) viene modificato dall’assorbimento eccessivo di CO2. L’immagazzinamento dell’anidride carbonica, infatti, è fondamentale per limitare il riscaldamento globale, ma la quantità eccessiva ha delle conseguenze negative per gli oceani e l’equilibrio dei loro ecosistemi.
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Ci restano solo due limiti ancora non superati: quello relativo alla distribuzione dello strato di ozono dell’atmosfera e quello relativo alla concentrazione di aerosol (polveri sottili) dannosi per la salute umana nell’aria che respiriamo. Soglie che devono essere preservate. Perché l’equilibrio del Pianeta è essenziale per la nostra vita. Tutelarlo significa preservare il benessere di tutti noi.