Persino i cubetti che tintinnano nei nostri bicchieri hanno un impatto sull’ambiente, ma per fortuna esistono ricette per alternative sostenibili
di Redazione E-Planet© Unsplash
Quando vi lamenterete per il prezzo troppo alto del vostro cocktail, chiedetevi quanto invece sia salato il conto pagato dal Pianeta per tenervelo al fresco. Ebbene sì, anche i cubetti che galleggiano nei nostri bicchieri sono tutt’altro che sostenibili, tra spreco di acqua e grosse quantità di energia elettrica.
A sollevare la questione è stato un articolo pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica Scientific American. Per rendere più concreto il problema, elenchiamo qualche dato. Ogni giorno un bar usa in media 90-130 kg di ghiaccio, prodotto con macchine ad aria o ad acqua. Queste non solo consumano molta energia, ma hanno bisogno di litri e litri di acqua. Quelle ad acqua, ad esempio, hanno bisogno di circa 380 litri per ottenere appena 45 kg di ghiaccio. Senza contare che tutti i cubetti inutilizzati a fine serata finiscono spesso nei lavandini, con un ulteriore spreco.
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Privare i cocktail del ghiaccio non è però così semplice. Infatti, non serve solo a raffreddare bensì è spesso un vero ingrediente delle ricette. Il ghiaccio può cambiare il sapore di una bibita, così come la sua consistenza. Quindi è impossibile farne a meno? Non è detto, perché in giro per il mondo iniziano ad apparire sul menù alternative più sostenibili. Si va dai cubetti ricavati dagli scarti delle aziende produttrici di ghiaccio, fino all’azoto liquido al posto del ghiaccio tritato. Se poi vogliamo proprio essere green, allora possiamo ordinare cocktail che non hanno bisogno di essere ghiacciati, come quelli a base di liquori o vini. Infine, per evitare anche l’inquinamento per il trasporto, sarebbe meglio creare ricette con ingredienti locali o addirittura con cibi che altrimenti andrebbero buttati.
Insomma, se per fare del bene al Pianeta dobbiamo cambiare le nostre abitudini, tanto vale abituarci subito a brindisi un po' meno ghiacciati.