Dovremmo essere in spiaggia, ma l’atmosfera è quasi autunnale: colpa di una bolla di aria fredda arrivata dall’Irlanda
di Redazione E-Planet© Getty
Vivete nel Nord Italia e temete che presto vi spunteranno le branchie se continuerà a piovere? Tranquilli, non succederà. Non si tratta di maledizioni o piaghe bibliche, l’estate tarda ad arrivare per un fenomeno meteorologico ben preciso: la “goccia fredda”.
Ma cos'è? Iniziamo col dire che accade spesso nell’area mediterranea, soprattutto nei mesi più caldi. È una sorta di sacca di aria fredda e densa che si stacca in alta quota e si isola, sorvolando l’aria più calda che invece è presente al suolo. Nelle mappe appare in forma circolare, proprio come una gocciolina solitaria, da qui il nome.
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E da questa massa di gocce ne sono cadute parecchie. Rovesci e temporali intensi hanno interessato il Centro-Nord della Penisola, accompagnati da un brusco calo delle temperature e da esondazioni, allagamenti, frane e specchi d’acqua in piena.
Il vortice è arrivato direttamente dalla verde Irlanda ed è scivolato fino a noi, mentre l’anticiclone caldo è arretrato. L’attività temporalesca è stata generata proprio dallo scontro tra l’aria più fredda e quella più calda vicina al suolo. Il risultato? Gli ombrelloni da spiaggia son rimasti chiusi, mentre quelli da pioggia sono stati aperti quasi ogni giorno nell'ultima settimana.
Non è un fenomeno dallo sviluppo prevedibile, ma l’energia della goccia fredda dovrebbe sposarsi verso l’Adriatico in questi giorni, con un ritorno di temperature più estive. Ma non mettete via le giacche. I primi giorni di luglio potrebbero essere tutt’altro che stabili.
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Del resto, l’Italia è sempre più esposta agli eventi estremi. La goccia fredda non si può attribuire in modo diretto al cambiamento climatico, ma la portata delle conseguenze un po' sì. Il nostro è un Paese sempre più vulnerabile, a sua volta inserito in quello che viene definitivo un hot-spot climatico, il Mediterraneo. Un’area, cioè, in cui il riscaldamento globale corre più veloce della media.
Insomma, se l'estate è in ritardo non diamo tutta la colpa al meteo. Apriamo l'ombrello e rimpiangendo la spiaggia riflettiamo sulle nostre responsabilità.