Arrivato a Trieste il progetto “Sailing for Change” di Q8 Italia
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Si è concluso nella bellissima cornice della Barcolana, a Trieste, il viaggio della barca a vela di Q8 all’interno del progetto “Sailing for change”, per la tutela dell’ambiente marino
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È un vento di cambiamento quello che ha gonfiato le vele delle oltre 1700 barche che hanno partecipato alla cinquantaseiesima edizione della Barcolana.
Non solo la regata più affollata del mondo, il celebre evento triestino è anche l’occasione per promuovere comportamenti virtuosi per proteggere il mare. Perché il tempo delle parole è finito, ora si passa alle azioni, come dimostra il progetto di Q8 “Sailing for change”.
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Ne abbiamo parlato con Fabio Curtacci, Direttore Retail & Marketing di Q8 Italia:
“Il progetto nasce all’interno della celebrazione dei nostri 40 anni in Italia e ha come ambiziosa finalità quella della tutela dell’ambiente marino, con delle azioni concrete. Ma soprattutto cerca di sensibilizzare le persone sul tema degli sversamenti accidentali di olio di idrocarburi dovute all’attività quotidiana delle piccole imbarcazioni. Un viaggio che è partito da Napoli, è passato da Messina, è risalito a Brindisi, è passato da Ravenna e si conclude nella bellissima cornice della Barcolana di Trieste”.
Protagonista del progetto, realizzato con il supporto tecnico-scientifico di LifeGate, è stata la barca a vela Q8, che porto dopo porto ha distribuito innovativi kit per assorbire gli idrocarburi dall’acqua.
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Come ci ha spiegato Fabio Curtacci: “I kit sono di due tipi. Il kit del porto contiene una spugna molto grande, un’attrezzatura per strizzarla e un contenitore per raccogliere gli oli, che vengono poi riutilizzati in ulteriori cicli produttivi. Il kit per diportisti è invece una piccola spugna, che l’utilizzatore della barca può utilizzare per tutte le sue attività quotidiane, dalla pulizia della sentina alle operazioni di rifornimento o alle attività di manutenzione. È un brevetto di un’azienda italiana e ha una capacità straordinaria, cioè quella di respingere l’acqua al 95% e raccogliere gli oli al 99%. Può essere riutilizzata 200 volte ed è veramente potentissima”.
Qual è il bilancio di questo viaggio?
“Abbiamo molti diportisti che si mettono in fila per recuperare questo kit. Vuol dire che il messaggio sta passando. Perché è molto importante il kit per i diportisti, perché previene un eventuale sversamento accidentale. Sono quaranta i porti selezionati per questo progetto, ma ci sono molti porti che richiedono di far parte di questa iniziativa. Per noi è motivo di grande soddisfazione”.
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La Barcolana è stata anche l’occasione perfetta per veicolare il messaggio di cambiamento culturale verso una navigazione più sostenibile.
“Noi siamo il partner tecnico della Barcolana e quello che il progetto “Q8 Sailing for change” sta facendo è proporre una soluzione al problema, quindi non solo una dichiarazione di intenti. E soprattutto alcune autorità portuali stanno usando la nostra soluzione per verificare la tempestività delle eventuali azioni di recupero in seguito a sversamenti accidentali”.
“Oggi ormeggiamo la barca, ma sarà pronta per riprendere il suo viaggio altrove con altri ambiziosi progetti” ha concluso Fabio Curtacci.