Un’azione concreta per tutelare il mare
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Prende il via il progetto Sailing for Change, firmato da Q8 con la collazione tecnico-scientifica di LifeGate. Un’iniziativa per proteggere l’ambiente marino, prevenendo gli sversamenti accidentali di idrocarburi
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Tutelare l’ambiente marino attraverso comportamenti virtuosi e azioni concrete, seguendo nuove rotte verso un futuro più responsabile.
È questo l’obiettivo del progetto di Q8 Sailing for Change, realizzato con la collaborazione tecnico-scientifica di LifeGate. Un’iniziativa che ha come scopo quello di prevenire, assorbire e stoccare gli sversamenti accidentali di idrocarburi in mare.
Noi di E-Planet siamo andati a scoprirlo a Napoli, la prima tappa di un viaggio in barca a vela che arriverà fino a Trieste, in occasione della Barcolana, e ne abbiamo parlato con Lajal Andreoletti, responsabile dei progetti ambientali di LifeGate.
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“Purtroppo, gli sversamenti di idrocarburi accidentali nei nostri mari sono pressoché quotidiani, specie nella stagione estiva, soprattutto per via delle piccole imbarcazioni da diporto dei pescherecci. Noi siamo abituati a pensare ai grandi sversamenti che sono causati dagli incidenti ambientali in mare, eppure anche queste piccole gocce nere entrano purtroppo nelle nostre acque”.
Per fronteggiare il problema, il progetto ha elaborato una soluzione innovativa.
“Abbiamo due tipologie di kit che verranno distribuiti durante queste iniziative. I primi sono i kit per i porti, ognuno composto da spugne molto grandi (di tre metri) e da uno strumento che ne consente la strizzatura in modo tale da avere l’efficienza dei duecento utilizzi. Questi saranno distribuiti in quaranta porti di tutta Italia entro il 2025. I secondi sono i kit per i diportisti. Ne daremo mille durante la Barcolana. Ognuno è composto da tre semplici spugne ed è pensato proprio per l’utilizzo a bordo delle imbarcazioni, soprattutto dove c’è la sentina e confluiscono varie tipologie di oli, o il rifornimento di benzina o la manutenzione del motore”.
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A dimostrazione che un cambiamento è possibile partendo proprio dai piccoli gesti.
Come ci ha spiegato Lajal Andreoletti: “Queste spugne sono di facilissimo utilizzo, sono una soluzione straordinaria per fronteggiare proprio questi sversamenti accidentali di oli in mare. Sono spugne FoamFlex, realizzate con un materiale speciale, in poliuretano espanso a celle aperte che respingono l’acqua e assorbono solo gli oli fino alla totalità di essi. Addirittura, strizzando le spugne, possiamo recuperare interamente il contenuto e destinarlo alla raccolta differenziata in un’ottica di economia circolare. E le spugne possono essere riusate fino a 200 volte. Non c’era mai stato prima un materiale del genere, che permette di recuperare fino alla totalità degli oli. È stato progettato da una startup italiana che è riuscita a brevettarlo. Siamo anche orgogliosi che sia una soluzione tutta italiana e che oggi è a disposizione di tutti”.
“Non è solo un tema etico” – ha aggiunto Lajal Andreoletti – “dal mare dipende la nostra stessa salute. Il mare ci dona tantissimi benefici gratuitamente. Ad esempio, produce circa metà dell’ossigeno che respiriamo tutti i giorni. Tutti noi dobbiamo difenderlo, in modo da difendere anche la nostra salute. È importante cambiare i nostri comportamenti, tanto a terra quanto in navigazione, per essere ognuno di noi parte della soluzione”.