La Villa ospita una delle raccolte di arte contemporanea americana più conosciute al mondo, ma è anche un gioiello paesaggistico, grazie al grande giardino all’italiana gestito in modo sostenibile
di Redazione E-PlanetEsistono luoghi con un’atmosfera magica. Delle parentesi in cui la bellezza sembra essersi concentrata in modo particolare. Come Villa Panza, dove il fascino è dato dall’arte, certo, ma anche da un’architettura unica, che ha saputo fondersi con la natura.
Se passate da Varese, non potete non venire qui: Villa Menafoglio Litta Panza, questo il suo nome completo. Una dimora che ha origine nel Settecento, ma che nel secolo scorso è diventata ciò che è ora: una collezione d’arte celebre in tutto in mondo e un gioiello architettonico e paesaggistico.
La Villa ospita una delle raccolte di arte contemporanea americana più conosciute al mondo. Questo grazie alla sensibilità e all’intuito del suo ultimo proprietario, Giuseppe Panza. Grazie al suo lavoro, negli ambienti di Villa Panza è possibile trascorrere ore immersi nella bellezza, vivendo una vera e propria esperienza sensoriale. L’arte, infatti, si riversa anche fuori dal palazzo. La dimora spalanca le sue finestre su un parco di ben 33.000 metri quadrati. Un magnifico esempio di giardino all’italiana, arricchito da opere di Land Art, arte ambientale.
Come ci ha raccontato Emanuela Gussoni, Referente FAI Villa e Collezione Panza: “La connessione tra natura e architettura è un tema fondante di Villa Panza. Potremmo dire che sono due elementi che vivono l’una in relazione con l’altro. Abbiamo una villa settecentesca che è circondata da un magnifico giardino all’italiana, che colpì moltissimo anche Giuseppe Panza quando la famiglia acquistò la proprietà, tanto che lo amava definire un enorme spazio verde sospeso tra terra e cielo, dal quale l’orizzonte è visibile in tutte le direzioni”.
Un intreccio di architettura e natura. Un esempio che arriva dal passato ma che va preservato soprattutto nel presente, nel rispetto di chi ha consegnato la sua bellezza al futuro.
Ha aggiunto Emanuela Gussoni, Referente FAI Villa e Collezione Panza: “Villa Panza ha una straordinaria squadra di giardinieri che ogni giorno si prendono cura del nostro parco e cercano di intervenire nella maniera più leggera possibile. Noi cerchiamo di rispettare il ciclo della natura, quindi quello che si chiama il ciclo del carbonio. E ad esempio sotto la carpinata lasciamo a terra le foglie che cadono, in modo che possano rimettere in circolo le sostanze che hanno preso dal terreno. Inoltre, cerchiamo di creare delle aiuole ai bordi dei nostri giardini con delle piante nettarifere in modo che possano attrarre gli insetti impollinatori. Un altro aspetto interessante è anche la gestione dell’acqua, perché abbiamo una vasca di raccolta dell’acqua piovana che poi dà l’acqua alle fontane e serve da riserva per l’irrigazione nei periodi più caldi”.
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Insomma, Villa Panza è davvero un luogo speciale. Un dialogo unico tra passato e presente, tra storia e ambiente, tra uomo e natura.