In Italia il progetto pilota nel Parco Nazionale del Circeo a Latina
di Redazione E-Planet© Tgcom24
L’inquinamento atmosferico costituisce un problema a livello mondiale. I dati dell’Agenzia europea dell’ambiente parlano chiaro, circa il 90% degli abitanti delle città è esposto a concentrazioni d'inquinanti superiori ai livelli di qualità dell’aria ritenuti dannosi per la salute. Ma la questione non riguarda solo la salute umana, l’inquinamento atmosferico sta infatti danneggiando e distruggendo anche ecosistemi e ambienti naturali. Ma qual è la situazione dei nostri parchi naturali?
Misurare l’inquinamento dell’aria e la visibilità dei paesaggi nei parchi naturali italiani è l’obiettivo di “Visibility”, il nuovo progetto coordinato dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari (CUFA) dell’Arma dei Carabinieri in collaborazione con il Laboratorio ENEA di Inquinamento atmosferico. Per la prima volta sarà applicata in Italia la procedura adottata dell’EPA, l’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente e per la misurazione del parametro della visibilità nei parchi naturali americani.
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Come prima area campione italiana per il progetto pilota è stato selezionato il Parco Nazionale del Circeo, a Latina, con il posizionamento degli strumenti di misura presso il Lago dei Monaci. “Attualmente questo è l’unico sito di monitoraggio della visibilità così intesa in Europa, ma presto il progetto si doterà di una seconda stazione di misura posizionata in montagna”, sottolinea il Ten. Col. Giancarlo Papitto, Capo Ufficio Progetti, Convenzioni, Educazione Ambientale del CUFA e project leader del progetto.
“La visibilità diventa, dunque, un parametro fisico utile alla valutazione della qualità dell’aria in aree naturali con una significativa vocazione turistica, come i parchi nazionali italiani. In questi luoghi, la possibilità di godere di un nitido panorama, immersi in un paesaggio naturale, rappresenta un prezioso valore ricreativo ma anche un vero e proprio servizio ecosistemico, nonché un bene tutelato dalla Costituzione e dalle leggi italiane a protezione delle bellezze paesaggistiche”, sottolinea Ettore Petralia, ricercatore del Laboratorio di Inquinamento Atmosferico e responsabile per ENEA del progetto. Il ricercatore ha poi spiegato “La campagna di misura durerà due anni e ci permetterà di testare nei parchi italiani il protocollo americano IMPROVE; in questo modo riusciremo a quantificare la visibilità del paesaggio naturalistico, associando eventuali riduzioni di questo parametro all’inquinamento da particolato atmosferico di origine sia antropica sia naturale”.
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I Carabinieri forestali si occuperanno del coordinamento generale dell’iniziativa e della sorveglianza del sito classificato come “obiettivo sensibile”, mentre i ricercatori ENEA eseguiranno in laboratorio le analisi chimico-fisiche dei campioni raccolti ed elaboreranno poi l’indice di visibilità atmosferica. Attraverso il progetto Visibility ENEA e i Carabinieri Forestali potranno quindi fornire un importante contributo per tutelare e preservare i parchi nazionali italiani dall’inquinamento.