DESCALZI GARANTISCE L'OCCUPAZIONE

"Da Gela l'Eni non vuole andarsene" Descalzi garantisce l'occupazione

L'amministratore delegato dell'azienda petrolifera annuncia: "Vogliamo investire 2,1 miliardi in diversi progetti, tra i quali la trasformazione in raffineria verde per riconvertire il personale"

19 Lug 2014 - 15:06
 © ansa

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"Non abbiamo intenzione di andarcene da Gela né vogliamo toccare l'occupazione". L'amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi, in Mozambico con il premier Matteo Renzi, chiarisce le intenzioni della multinazionale dopo i presidi dei giorni scorsi al petrolchimico sicliano. "Vogliamo investire 2,1 miliardi in diversi progetti, tra i quali la trasformazione in raffineria verde e la riconversione del personale: la raffinazione non ha più futuro".

Per gli interventi, sottolinea quindi l'a.d., "non abbiamo intenzione di accedere agli ammortizzatori sociali né di chiedere contributi al governo. Ma dobbiamo trovare una nuova strada perché la raffinazione non ha futuro non solo in Italia ma anche in Europa dove hanno chiuso 19 raffinerie". Dal 2009, chiarisce Descalzi, "abbiamo investito nel reparto della raffinazione 2,9 miliardi ma abbiamo avuto perdite in Italia di 5,9. Bisogna trovare un'altra strada e sono fiducioso che si troverà una soluzione positiva per Gela, la Sicilia e l'Eni".

Prima dell'amministratore delegato, anche Salvatore Sardo, chief downstream & industrial operations officer di Eni, aveva rassicurato sulle intenzioni del cane a sei zampe in un'intervista al Sole 24 Ore: "Non si parla di chiusura ma di riconversione, non licenzieremo nessuno dei nostri 970 dipendenti. Dirò di più: siamo disponibili a incrementare gli investimenti dai 700 milioni previsti a oltre due miliardi, in un progetto ampio che potrebbe coinvolgere altri settori, ad esempio l'esplorazione di idrocarburi, la raffinazione verde e anche un centro mondiale di formazione manageriale sulle tematiche di salute, sicurezza e ambiente". Per Sardo, del resto, "Eni ha già affrontato situazioni simili a quella di Gela, cioè impianti industriali in perdita strutturale", ad esempio a Porto Torres. E quanto alle accuse di inquinamento, il manager assicura che l'Eni è "attentissima all'ambiente. Se libera delle aree industriali per altri utilizzi, le bonifica a norma di legge".

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