Secondo l'associazione il 2017 si conferma l'anno peggiore del decennio. "Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando con pesanti conseguenze. Servono ricerca e innovazione"
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I violenti nubifragi con grandine e la siccità fanno salire il conto dei danni all'agricoltura a più di 14 miliardi di euro in 10 anni. Lo afferma la Coldiretti nel sottolineare che il 2017 si conferma essere l'anno peggiore dell'ultimo decennio, segnato da siccità e forti piogge a carattere alluvionale. "La siccità rappresenta l'evento avverso più rilevante per l'agricoltura italiana in termini di danni economici a carico soprattutto delle produzioni".
Per quanto riguarda i violenti nubifragi, le aree maggiormente colpite si trovano Nord Italia e nel Sud (Campania, Puglia e Sicilia). La grandine è la più temuta dagli agricoltori in questa fase stagionale perché provoca danni irreparabili alle coltivazioni facendo perdere un intero anno di lavoro nei campi. Secondo Coldiretti."Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando con pesanti conseguenze sull'agricoltura italiana perché si moltiplicano gli sfasamenti stagionali e gli eventi estremi con precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal maltempo al sereno.
"L'agricoltura è l'attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli", ha sottolineato il presidente Roberto Moncalvo. "I cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novià segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio".
"Servono - ha concluso la Coldiretti - interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull'uso corretto dell'acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico".