Molto bene le esportazioni del Made in Italy, in risalita alcuni prodotti che avevano “sofferto” nel 2014. Superato l'effetto Expo, il 2016 dovrà essere un anno di conferme
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Il 2016 sarà un anno fondamentale per l'agroalimentare italiano – tra i più importanti settori di attività economica del nostro paese –, che dovrà confermare i risultati importanti raggiunti nel 2015, sostenuti dall'Expo di Milano.
L'anno scorso, infatti, si è registrata una crescita del 7% nelle esportazioni dei prodotti alimentari. Un aumento che ha interessato i diversi comparti merceologici, come già osservato dalla Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nei primi dieci mesi del 2015.
Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, poi, le esportazioni di prodotti alimentari risultavano in aumento sia nei paesi Ue con che in quelli extraeuropei, circostanza – quest'ultima – agevolata dal cambio favorevole e nonostante le difficoltà sul mercato russo dovute all'embargo.
Tale andamento ha spinto le esportazioni dell'agroalimentare Made in Italy verso il record storico di 36 miliardi di euro nel 2015. Con sicurezza si può affermare che il prodotto dell'agroalimentare più esportato è il vino, ma non vanno sottovalutati neppure ortofrutta, pasta e olio di oliva.
Proprio l'olio di oliva è stato tra i prodotti che ha fatto segnare una maggiore risalita dopo il difficilissimo 2014, segnando una ripresa della produzione (+46%). Bene anche il grano duro, aumentato a 4,3 milioni di tonnellate, il pomodoro e il vino che ha sorpassato quello francese.
Neppure si può trascurare, in questo senso, il problema della contraffazione di cui quello agroalimentare è uno dei settori maggiormente danneggiati. Secondo una stima della Coldiretti, divulgata in occasione di un incontro organizzato proprio all'Expo di Milano, i cosiddetti italian sounding – tutti quei prodotti, cioè, che vengono spacciati per italiani – costano al nostro paese 60 miliardi di euro, quasi il doppio del valore dei "veri" prodotti italiani esportati.
Solo il settore agricolo, nel 2013, stando all'annuario statistico dell'Istat, ha occupato 992 mila unità di lavoro (Ula), con una produzione di 43,9 miliardi di euro e un valore aggiunto di 24,9 miliardi di euro (+4,9 per cento rispetto al 2012). Il 24,1% delle aziende agricole si collocano nel Nord del Paese e producono il 53% del valore del settore agricolo nazionale.